Vorrei dire qualcosa di acuto ed intelligente su tutta questa storia di B., le sgallettate che frequentano casa sua e le menzogne di difesa create ad hoc da avvocati e giornali di famiglia, soprattutto.
Oppure vorrei dire qualcosa di divertente su come immagino il suo staff di megere stile Salò stia facendo i casting per trovare una persona all’ultimo minuto per screditare chi dice che va con le minorenni “Perché se c’è una persona fissa, è impossibile che faccia quello che descrivono le intercettazioni”. Qualcosa tipo: né troppo bona, né troppo normale, non vecchia ma nemmeno da poco legalmente chiamata a votare perché altrimenti diamo troppo nell’occhio e scoprono che è una cosa studiata a tavolino.
Ci sto pensando e ripensando da qualche giorno e proprio non mi viene niente se non che mi sono annoiata anche di aprire Repubblica.it e vedere le foto di queste mie coetanee, nel migliore dei casi.
Mi sono annoiata di dovermi addormentare con Linea notte – sì c’abbiamo questa abitudine – che parla dei festini e dei festini che non ci sono mai stati
Non sopporto più che il premier chiami in diretta – anche se la telefonata non viene trasmessa – per discolparsi evidentemente di ciò che in questo momento, mentre mio fratello è ancora in cassa integrazione, gli sta più a cuore. O di sapere che stasera Alfonso, noncisonopiùifrocidiunavoltaSignorini ha fatto il colpaccio e avrà tra gli ospiti del suo programma Ruby Rubacuori che probabilmente ha accettato l’ingaggio del miglior offerente.
Il privato è pubblico ma onestamente tutta questa storia, quello che sappiamo, quello che non sapremo mai, mi fa venire la nausea e mi fa schifo. Perché camminando per strada, ascoltando qualche commento mi rendo conto che il potenziale di distruzione e cambiamento totale degli scenari politici (in quanto normalmente chi è sospettato di fare anche meno, si dimette) è pari a zero.
Ancora una volta resta il voyeurismo e la morbosa curiosità di chi vuole solo sapere, senza farsi domande sulle eventuali conseguenze pubbliche, se c’è davvero in salotto il palo da lap dance.
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