Questo libro è semplicemente meraviglioso. Potrei girarci intorno, cercare parole su parole per descrivere quanto mi sia piaciuto, ma alla fine approderei sempre a quell'aggettivo lì: meraviglioso. Un libro che un po' ti prende a pugni e ti fa male e un po' ti accarezza e ti lascia sperare.
Ed è proprio la speranza ciò di cui hanno bisogno tutti i protagonisti, abitanti di una New York che ancora deve fare i conti con la guerra in Vietnam, con il razzismo, con la povertà, con la paura di vivere e di non riuscire a farlo, con la paura di giudicare e di venir giudicato, con la paura di amare e di non riuscire a farlo. E' una mattina del 1974. Una mattina che cambierà la vita a molti: qualcuno morirà, qualcun altro verrà arrestato, qualcun perderà l'amore della sua vita dopo averlo appena trovato, qualcuno dovrà semplicemente continuare a vivere in quel sogno che una guerra a migliaia di kilometri di distanza ha infranto, qualcuno incomincerà la sua nuova vita proprio oggi. Oh sì, e c'è anche qualcuno che deciderà di tendere un cavo tra le Torri Gemelle e le attraverserà, una, due, dieci volte... dimostrando che nonostante la tristezza, nonostante i problemi, nonostante la paura e nonostante il destino che a volte sembra esserci avverso, si può sempre, SEMPRE, arrivare dall'altra parte del filo.
Non voglio farvi un riassunto della trama, né parlarvi dei personaggi. Non servirebbe a niente. Il bello di questo libro è dato anche dal non sapere cosa aspettarsi, dal non riuscire a capire cosa arriverà dopo: il funambolo cadrà? Le madri riusciranno a superare la morte in battaglia dei figli? Le figlie delle prostitute riusciranno a vivere in un mondo migliore? I neri potranno camminare liberi per le strade? L'amore, quello vero, quello che fa tanta paura, trionferà? Non ve lo dico. Non posso dirvelo. Non tanto perché vi rovinerei la "sorpresa", quanto perché vi toglierei il gusto di una vostra libera interpretazione, che sarà sicuramente diversa dalla mia o da quella di chiunque altro, perché questo libro è fatto perché ognuno ci veda quello che vuole: speranza o rassegnazione. Un po' come l'America oggi, che ancora sta ricercando una sua identità dopo la caduta di quelle due torri, che vive nella speranza ma anche nel dolore.
Colum McCann è davvero, davvero bravo con le parole. Bravo a creare poeticità anche nei momenti più squallidi, perché non è vero che una puttana ama meno di qualcun altro, e a trasmettere i sentimenti e le sensazioni di tutti i protagonisti come se fossero le nostre. Al punto che non esagero dicendo che, soffrendo io parecchio di vertigini, quando descriveva il funambolo lassù su quella corda, mi girava la testa. Come se ci fossi stata io là.
Insomma, un libro imperdibile, che dovete assolutamente leggere.
7 Agosto '74: Philippe Petit attraversa le Torri
"C’è chi pensa che l’amore sia la fine della strada, e che se si è abbastanza fortunati da trovarlo, ci si ferma li. Altri dicono che è come un burrone nel quale si precipita. Ma chiunque abbia vissuto almeno un po’ sa che muta con il passare dei giorni, e secondo l’energia che gli si dedica, lo si conserva o ci si aggrappa, oppure lo si perde, ma a volte capita che non sia nemmeno mai stato lì, fin dall’inizio."
Nota alla traduzione: mamma mia quanti refusi!
Titolo: Questo bacio vada al mondo intero Autore: Colum McCann Traduttore: Marinella Magrì Pagine: 451 Anno di pubblicazione: 2011 Editore: BUR Rizzoli ISBN: 978-8817061407 Prezzo di copertina: 11,90 € Acquista su Amazon: formato brossura:Questo bacio vada al mondo intero