Questo corpo mortale: Elizabeth George stavolta uccide con un pastorale

Creato il 03 settembre 2011 da Dejavu
Vi chiederete cosa sia un "pastorale" e vi capisco; non lo sapevo nemmeno io prima di affrontare questa bravissima autrice - Elizabeth George - e il suo voluminoso, ultimo giallo. 

Il pastorale è un ferro del mestiere, lo usano i conciatetti per coprire le case fissando la paglia alle travi. Ed è l'arma del delitto in "Questo corpo mortale". Sbattuti sin dalle prime pagine tra la labirintica Londra e la lucente campagna dell'Hampshire, i lettori sono trascinati per oltre 600 pagine sulla vicenda di Jemima Hastings e dell'attrezzo che l'ha colpita a morte. Isabelle Ardery è il sovrintende capo chiamato a Scotland Yard per risolvere il caso. Se ci riuscirà e se supererà indenne le pressioni del suo capo, il maschilista e ruvido Hillier, Isabelle otterrà il posto che ha sempre desiderato e si riscatterà da una vita privata fallimentare. Se non fosse per quel piccolo segreto nascosto nella sua borsa, che la tormenta e che spesso la costringe a chiudersi nella toilette delle donne prima di affrontare un compito impegnativo. Sono quelle maledette bottiglie di Vodka che riempiono i suoi terribili vuoti e alle quali non può assolutamente resistere.Sotto di lei c'è una squadra investigativa che ha già maturato le proprie dinamiche da tempo, che la guarda come una estranea, che a tratti non la tollera e la disprezza e che vorrebbe il ritorno del precedente sovrintendente.  Il compito della Ardery si rivela da subito infernale, con una indagine che lega due diverse località dell'Inghilterra come la capitale - dove la vittima è stata uccisa - e i luoghi dai quali era scappata - la New Forest - e l'indisciplina dei sottoposti, per quanto efficienti, non rende certo la situazione più semplice.

Elizabeth George

E poi c'è l'affascinante Thomas Linley, il precedente sovrintendente, un poliziotto strappato alla nobiltà che lavora senza averne effettivamente bisogno e al quale Isabelle chiede di tornare per poterla aiutare ad essere accettata negli ingranaggi del distretto.   
Ma perché diavolo Jemima Hastings era scappata dalla New Forest, dal suo lavoro, dal suo compagno Gordon Jossie il conciatetti (e soprattutto chi è davvero Gordon Jossie?) e dal  cottage in cui abitavano? Che ci faceva nel cimitero dove è stata ritrovata cadavere? Perché in tasca aveva la porzione di quello che si può considerare un tesoro romano? Chi erano gli uomini che frequentava nella sua nuova vita a Londra? 
Domande, tante domande per rispondere alle quali serve scavare in due posti contemporaneamente, intrecciando gli spazi e i tempi, il presente (la morte di Jemima) e il passato (l'omicidio del piccolo John Dresser rapito anni prima da tre ragazzini in un centro commerciale) e i drammi di ciascuno.

La contea di Lyndhurst: sede d'indagine


Abney Park Cemetery (London): la scena del delitto



Covent Garden (London): luoghi d'indagine




New Forest (Hampshire): i cottage


L'autrice di gialli Elizabeth George è documentatissima su tutto ciò di cui scrive. E  scrive tanto, questo è vero. Non ha certo il dono della sintesi nelle descrizioni topografiche, di mestieri e di ambienti. E' molto parca invece nel dipingere la fisicità dei suoi personaggi per quanto io abbia subito dato un volto mentale a Isabelle Ardery, identificandola con l'attrice Emma Thompson come se fosse lei a recitare questo ruolo dal carattere dispotico ma sostanzialmente fragile. Il fatto è che il romanzo non accelera gli svolgimenti, li asseconda con il regolare alternarsi delle giornate, se si eccettuano gli intervalli dedicati alla straziante vicenda del bimbo ucciso alle Barriere - John Dresser - scritti peraltro sotto forma di rapporto psichiatrico e in caratteri più piccoli come se appunto fossero parentesi lontane, sfumate dal tempo, ma innegabilmente intrecciate alla vicenda attuale di Jemima.
Ho trovato straordinaria la comicità dell'agente Barbara Havers, alle prese con un radicale ma inutile cambio di un guardaroba improponibile che Isabelle Ardery ha preteso di non rivedere più in servizio. Ed è parecchio attraente il sovrintendente vacante Thomas Linley che dimostra una invidiabile genialità nel venire a capo dei rebus e la cui calma e sicurezza derivano dal lutto appena subito e dalla forza della sua elevata posizione sociale.  

Consiglio vivamente "Questo corpo mortale" perché è leale con chi lo legge, intrigante per chi ama la letteratura gialla e scritto da un'americana che rispetta i canoni della detective story all'inglese. Anche se talvolta la George si lascia andare alla tentazione statunitense di introdurre nella storia figure campestri e sceriffi alla Texas Ranger, ciò non fa sicuramente male all'azione, troppe volte sostituita nella prima parte del libro dalle congetture e da dialoghi più adatti alle britanniche sale da tè. "Questo corpo mortale" (This Body of Death)edito da Longanesi€ 19,60



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