Qualsiasi cosa scriverei in questo momento, poi lo so che me ne pentirei e che farei danni. Mi sembra che ce ne siano già abbastanza, di pezze da mettere alla mia vita.Mi metto questo appunto qui, così mi ricordo del momento in cui mi sarei voluta sfogare sul mio blog, ma non ho voluto. Del momento in cui sto zitta perchè le parole mi sfuggono dal fegato e prendono suoni che non voglio pronunciare. Del momento in cui mi ricorderò di questo momento senza farmi scoppiare la milza.
Il trucco che ho io per sopravvivere alla vita è questo: cerco di pensare che un giorno mi ricorderò di questo momento (dove per questo momento intendiamo un momento x di merda), con pace, nostalgia, rassegnazione, saggezza, con qualsiasi cosa che si allontani il piu possibile dall'impennata di sangue nel cervello.Il problema è che non sai mai quando arriverà quel cazzo di momento, ma sai che un giorno arriverà. Cioè, uno deve avere fede nel tempo, il tempo è quella cosa diabolica che rovina tutto e poi aggiusta tutto, ciclicamente. Se tu collabori, lui ti aiuta. Se vuoi risolvere tutto in fretta, quello si incazza e ti fa il dispetto.
La fede nel tempo viene spesso confusa con a) indifferenza b) insensibilità c) menefreghismo. Invece è soltanto fede nel tempo. Capita.
Segniamo, segniamo, un giorno verremo a rileggere e ricorderemo con il sorriso sulle labbra il giorno in cui sei passata da essere a una aspirante compagna di vita con una casa da comprare e arredare a una profuga senza tetto che fa saltare bombe ad orologeria con la grazia di un ippopotamo. No, ma per fortuna siamo alle porte dei 29, che se i 30 mi accoglievano così, mi pareva un attimo di cattivo auspicio.
Qui si barcolla, ma non si crolla.