Pare che sia di nuovo single.
Giusto il tempo di accettare l'idea di non essere più single.
Il tempo di abituarsi a non lasciare il cellulare chissà dove per sei ore perché c'è qualcuno che ogni tanto chiama, e a cui - stranamente - hai voglia di rispondere.
Non abbastanza per decidere il nuovo status sentimentale.
Decisamente abbastanza per abituarmi a quella cosa nello stomaco.
E per una volta non è colpa mia.
Ci sono andata giù pesante con le paranoie e le seghe mentali, ma era tutto superato e per me è un gran traguardo.
Però questo non era previsto. L'ex non era prevista.
Io non sono d'accordo.
Cosa vuoi?
Adesso è mio. E' mio il ricciolo sopra l'orecchio. Quegli abbracci sono miei, quei baci sono miei.
E invece.
Perché tutti abbiamo un ex che è un punto debole. Il mio è roba vecchia, ha 2 anni e ormai fa danni limitati, ma se l'ex è recentissima la storia cambia.
E non posso neanche essere arrabbiata e odiarlo, perché è un tale tenerone che non sono capace.
Quella cosa nello stomaco rimane lì, ma diventa una cosa diversa.
Ho chiamato e messo giù subito. Ho chiamato e ricevuto risposte che hanno fatto peggio. Ho ricevuto chiamate a cui non ho risposto.
Rileggo i messaggi, scrivo, ricevo risposte.
Risposte che servono solo ad appesantire quella cosa.