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Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine.

Da Danilo Baccarani @dumbbac
[...]Dobbiamo guardare al nuovo, noi dobbiamo aprire le porte del partito a tutti: ai giovani, alle donne, ai lavoratori, ai movimenti. Noi dobbiamo dire: venite, venite nel partito, prendetelo! Vediamo insieme cosa possiamo fare![...]1. L'amico canadeseNel paese reale esiste un politico che nel giro di pochi istanti riesce ad ammonire e blandire il bersaglio delle sue invettive.È un politico giovane, rampante e ambizioso. Sto parlando di Matteo Renzi che qualche giorno fa ha detto, parlando della Fiat e del suo amministratore delegato Sergio Marchionne:"Non sono io ad aver cambiato idea, ma Marchionne che non solo ha cambiato idea, ma ha tradito: avrà sempre questa macchia di aver preso in giro operai e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto".Nemmeno il tempo di prendere fiato et voilà, Renzi, che si era detto favorevole al referendum in Fiat, ha spiegato così la sua scelta: "Ho solo detto in una intervista a Enrico Mentana che se fossi stato un elettore della Fiat, al referendum, che aveva alcuni profili di ricatto politico che Marchionne poneva, avrei votato per il sì, senza se e senza ma."In questo tempo così disastrato, non si è fatta attendere la risposta dell'italo-canadese Marchionne:"Matteo Renzi è la brutta copia di Obama ma pensa di essere Obama". Poi ha aggiunto, velenoso: "E' il sindaco di una piccola, povera città."Ovviamente in questa bega da cortile, Renzi non ha fatto mancare la stoccata finale:"Vorrei dire all’ingegner Marchionne che è liberissimo di pensare che io non sia un politico capace - ha scritto Renzi su Facebook -. Ma prima di parlare di Firenze, città che ha dato al mondo genio e passione, faccia la cortesia di sciacquarsi la bocca, come diciamo in riva d'Arno. Attacchi pure me, ma che senso ha offendere una città che si chiama Firenze e i suoi abitanti?".Fortunatamente Marchionne non ha replicato, ma l'intero paese si è prodigato ad interpretare e analizzare la questione alta, altissima che ha coinvolto i due.Da destra e sinistra sono arrivati commenti, i quotidiani e i social network hanno avuto materiale per giorni.Il tutto mentre il paese reale assiste immobile all'ennesima tangentopoli.Il tutto mentre si sciolgono consigli comunali per 'ndrangheta.Il tutto mentre si parla di un'irpef più leggera (-1 per le prime due fasce di reddito) e di un'Iva più pesante (+1).Ecco di cosa parlano uno dei candidati alle prossime primarie del Pd e l'amministratore delegato della azienda di automobili numero uno in Italia: parlano del nulla.Ma quando il paese sembrava avere superato il trauma di queste importantissime dichiarazioni, ecco giungere in soccorso del sindaco di Firenze, "uno dei più grandi comici italiani": il fantastico Leonardo Pieraccioni.Su twitter il guitto toscano ha lasciato una delle sue memorabili battute:"Marchionne quando ha detto è piccola e povera parlava davvero di Firenze o era il nuovo slogan x la Punto?".Roba da far sganasciare dalle risate, veramente.Per inciso, Pieraccioni non mi fa ridere.2. “Io sono felice che tu esisti tu sei felice che io esisto?”*Renzi comunque non molla. Lanciato verso le primarie (che sono sempre e solo un problema per il Pd, e mai un vero momento di riflessione, analisi politica, dialogo per tutto il paese) del 25 novembre ogni giorno rilascia una dichiarazione.Ogni giorno sembra abbia sempre qualcosa da dire.Ieri ad esempio, ci ha fatto sapere cosa pensa dell'addio di Veltroni:"Bene la scelta di Veltroni - scrive Renzi su Facebook - sono sicuro che non sarà l'unico a fare questo passo".Ora le cose si complicano un po'. Il partito negli anni ha attuato una forte mutazione non sempre compresa dalla base: chi vota sinistra o centrosinistra sta vivendo anni difficili,  anni di forti contraddizioni, tattiche suicide, coalizioni rabberciate, uomini sbagliati nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.Adesso Renzi vuole rottamare tutto. Per l'ennesima volta, l'ennesimo anno zero del centrosinistra. Un nuovo necessario reset.Svecchiare il partito attraverso parole (o insulti) che facciano presa sui media piuttosto che trovare soluzioni (magari pure sintetizzabili in uno slogan) a questa crisi politica e sociale.Non c'è nulla che non sia condivisibile nel miglioramento, nei buoni propositi che Renzi millanta.Dico millanta non a caso.Dico millanta perché non vedo novità.Dico millanta perché questo blairiano (ma secondo me fa molto fico dire di ispirarsi a Blair piuttosto che altri) sta pensando di sbilanciare a destra il Pd. Liberal democrazia contro socialdemocrazia.Tra i primi sostenitori di Renzi c'è anche Giorgio Gori (da sempre uomo di Berlusconi) che si occupa in prima persona di organizzare la comunicazione del sindaco di Firenze nella volata delle primarie: del resto il passato di esponente prima del Ppi e poi della Margherita non può far pensare a Renzi come un pericoloso uomo di sinistra.Così pericoloso non deve essere se perfino quel mangiacomunisti di Berlusconi lo ha pubblicamente lodato e lo ha perfino ricevuto a cena in quel di Arcore due anni fa circa.3. "Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!"**Insomma se Renzi è il nuovo che avanza, con tutto il caravanserraglio di nuove parole e una visione meno sinistrorsa del già poco mancino Pd, beh, non avrà il mio appoggio sia nelle primarie che tantomeno alle politiche.Il suo atteggiamento ondivago pronto a ricevere i voti dei delusi del Pdl (ci mancano solo quelli...), pronto ad essere appoggiato (come già fatto in anni precedenti) da Comunione e Liberazione e con una buona dose di faccia tosta nei confronti del partito che gli ha permesso due elezioni importanti (provincia e comune di Firenze), non mi convince.Forse se le parole suonassero meno vuote, meno aggressive e meno ambiziose, e se  finisse di mischiare gli esempi europei (l'esempio sociale scandinavo, la riduzione dei costi della politica di Hollande, le civil partnership inglesi...) con la solita minestra all'italiana, forse e dico forse queste parole potrebbero servire a qualcosa.Non basta dire che il vecchio fa schifo e che il nuovo ha le potenzialità per fare bene.Non basta più dire che Un'altra Italia è possibile?Secondo me non basta dire che Un'altra Italia è già qui: basta farla entrare.Forse bisognava arrivare al ricambio con parole e argomenti migliori senza demagogia da strapazzo buona per strumentalizzare la vecchia politica.Quello è Grillo, caro Renzi, non il Pd.PostillaInvece che scambiarsi cuscinate con il grandissimo scrittore Fabio Volo (per quello che qualcuno ha definito un simpatico siparietto...mah!) Renzi potrebbe farci sapere se questa è una delle nuove, straordinarie idee che possono permettere ai figli di vivere meglio dei padri?Grazie.*&** le citazioni sono riprese dal film Palombella rossa di Nanni Moretti, 1989Il titolo del post è una parte del testo di E ti vengo a cercare di Franco Battiato 

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