Magazine Diario personale

Qui c’è chi parla troppo e c’è chi tace

Da Iomemestessa

L’ultima non è una lettera aperta. Come si fa a scrivere una lettre aperta all’ineffabile, immarcescibile, presidente del consiglio. Silvio? No, Matteo. Ma in effetti, Matteo è come Silvio. Solo più giovane. Purtroppo.

Se scrivo a Matteo, oltretutto, a me non basta il blog, e a voi la noia. Mi limito quindi a qualche appunto su quel che scrive e poi proclama. Il virgolettato è testuale (che mi son controllata pure la trascrizione del discorso, mannaggiammé)

Pertanto, direttamente dal programma dei mille giorni, presentato lo scorso 16 settembre, ecco a voi il più grande florilegio di cazzate mai pronunciate in un’aula parlamentare:

1. ‘Non abbiamo paura di confrontarci con gli italiani’. Immagino. Con una scorta intorno non ne avrei neppure io, in effetti

2. ‘Io sto con chi si alza presto la mattina e si spacca la schiena’ Io ne conosco tanti. Purtuttavia, t’hanno mai visto. A meno che non sian quelli della palestra che frequenti da quando t’è venuta la panza. Nel caso, Matté, temo non ci stiamo riferendo agli stessi.

3. ‘L’Italia ha interrotto la caduta’. Hai ragione. Stavolta hai ragione. Stiamo infatti attendendo una fornitura di pale per cominciare a scavare. Succede, quando si tocca il fondo.

4. ‘Alla fine dei mille giorni l’Italia tornerà a fare l’Italia’ E’ estremamente probabile, in effetti. Quel che non riesco a capire è in quale parte della frase io debba intravedere una buona notizia. Comunque comincerò ad ordinare tarallucci e vino, per precauzione.

5. ‘ Nei prossimi mesi tornere ad avere il segno più davanti’ Matte’ informati, perchè, se c’è anche una data, non è un più, ma una croce.

Infine due notarelle, Matteo mio.

Primo

Mille giorni, mi ricorda un sacco ‘Mille giorni di te e di me’ di Claudionostro (sì hai ragione, sto fissata con le canzonette, che ci vuoi fare). E quella era la cronaca di una storia andata a puttane. Sempre per dire, ovviamente.

Secondo

Con tutto quello che c’è nel discorso dei mille giorni, Matteo, visto che sei un fan di Twitter e ci appesti un giorno sì e l’altro pure, ti suggerisco il prossimo hashtag #cazzatadopocazzata


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