Giacomo Panizza, giovane atleta di Lecco specialista dei 400 m ostacoli. Oppure Giacomo Panizza, compositore italiano del diciannovesimo secolo. No, vogliamo parlare di don Giacomo Panizza, e del suo libro firmato a quattro mani con Goffredo Fofi.
La maggior parte degli italiani lo conosce probabilmente grazie a Fabio Fazio e Roberto Saviano, che lo hanno chiamato come ospite della loro trasmissione di denuncia sociale “Vieni via con me”, mandata in onda su Rai3.
Lui è il prete coraggioso, il prete che ogni giorno, forse con paura ma con altrettanto coraggio, lotta contro la ndrangheta. Nasce a Brescia don Giacomo Panizza, ma assegnato ad una parrocchia di un quartiere poverissimo di Lamezia Terme (Catanzaro) inizia il suo impegno sociale e umano, la sua lotta per la vita. È stato minacciato il prete coraggioso, tante volte, eppure non ha perso il suo coraggio, mai. Nemmeno quando i Torcasio, la famiglia malavitosa più temuta della zona, lo dichiarano bersaglio ambulante (il prete è reo di aver preso in gestione, per scopi sociali dedicati ai disabili, un palazzo sequestrato alla famiglia).
Un eroe, insomma, questo è il personaggio che esce da Qui ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso: storia commovente e valorosa raccontata attraverso una conversazione, quasi un momento di intima apertura, con Goffredo Fofi (vecchio amico e compagno di impegno sociale), a partire dall’uomo che ci fu prima del prete, della tonaca e dell’impegno per il bene, non solo quello dell’anima ma anche quello dell’uomo come essere sociale.
Eccolo lì don Giacomo Panizza, ancora ragazzino, uscire dalle scuole elementari per entrare in fabbrica dove, lavorando i pezzi d’acciaio, inizia a conoscere la sinistra militante. Eccolo seduto al bar Ai Miracoli, dove la sua vocazione per aiutare deboli e disadattati comincia a farsi sentire, nel vedere reietti e prostitute, giovani sbandati. Ed è anche lui giovane quando frequenta cineforum e convegni, interrogandosi sulle sorti del mondo e su un sentiero percorribile di giustizia sociale e di progresso.
C’è tutto di don Giacomo Panizza in questo libro-conversazione che, forse, risveglierà la coscienza sociale di chi lo leggerà.
“Mi ha cambiato la Calabria, le sue povertà e le sue ricchezze, i suoi pericoli e le sue opportunità, i suoi schemi di pensiero espressi e quelli a me incomprensibili, la sua storia e la sua geografia… Da qui ho vissuto il mondo, non solo ciò che chiamano periferia”.