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Qui non c’è niente di sacro tranne l’osso dove si prendono i calci.
Creato il 31 luglio 2011 da Kris @zinfokLa citazione che il titolo rappresenta, è una frase di un celebre comico italiano degli anni 40-50, Marcello Marchesi. E' un semplice pretesto per parlare delle ultime violente manifestazioni dei NO TAV. Chiunque sposi una causa e la vuole portare avanti non si può caricare di una violenza così senza motivo. Sabotare i cantieri, potrebbe essere un modo per manifestare il proprio disappunto, sempre che non si pregiudichi la vita di qualcun'altro. Lo scontro con le forze dell'ordine è da mettere completamente al di fuori di questi ideali di protesta per una libertà di pensiero e di espressione. Il fatto che ci si presenti a manifestare con caschi o volti coperti, fa presumere,senza ombra di dubbio, quale sarà il risultato della manifestazione. Una guerriglia continua, non è la soluzione per una protesta. Naturalmente, la maggior parte dei NO TAV, hanno sempre protestato in modo pacifico (qui la lettera di un giovane No Tav contro le ultime violenze in Val di Susa), il problema è che non sono mai riusciti a isolare il gruppo di facinorosi (i Black Block) che riempie le loro manifestazioni.
L'ultima manifestazione PACIFICA ha messo in evidenza ciò che è più importante nella questione, a mio modo di vedere: lasciando da parte quelli che non vogliono la TAV per motivi di difesa del territorio; gli aquilani, che hanno sfilato col corteo, hanno centrato il segno "Per noi sono ben più necessarie opere quali la ricostruzione dell'Aquila e la messa in sicurezza del territorio nazionale" [fonte].
Bisogna condannare nella maniera più assoluto queste forme violente di protesta e non lasciare che trovino sfogo e che delle persone ci rimettano la vita. E' normale che molte personalità importanti si sono fatte da parte, non appoggiando più il movimento. A mio avviso, i notaviani dovrebbero adottare una linea più organizzata della protesta, per aprire un dialogo e rendere più efficace un dissenso che ha tutto il diritto di esistere. Con il dialogo è possibile giungere a compromessi.
Sempre.
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