Ciao
a tutti, amici! Primo post di una nuova settimana. Come state? Qui
tutto bene. Devo studiare, anche se non mi va, e sto finendo John
Green, anche se non mi va di finirlo. E dopo che leggo? Ne voglio
ancora, sì. Oggi, nuovo appuntamento – dopo secoli di assenza –
con la rubrica più scema che c'è. Qui pro cover. Ripetiamolo
in coro: nata senza nessunissimo intento polemico, la rubrica ha come
protagoniste cover gemelle, sorelle, o semplicemente tutte uguali.
Esaminiamo insieme quelle di oggi. Quelle del primo gruppo sono di
Due varianti di me, a breve in libreria, e di La
probabilità statistica dell'amore a prima vista. Stessa
posizione, stesso bacio davanti a miliardi di occhi indiscreti,
dettagli aggiunti o tolti con Photoshop. Carine entrambe. Adoro il
font di quella del romanzo della Smith, ma trovo abbia un po' troppa
roba. Meglio buttarsi sul sobrio, no? Sul romanzo della Fabbri: OVVIAMENTE, la fascetta pubblicitaria lo paragona a One day, di David Nicholls. Ancora, le cover a confronto
del noir italiano Esco – che mi attira da sempre e devo
leggere, prima o poi – e dell'ennesimo retelling americano di La
bella e la bestia. Preferisco quella del romanzo curato dalla
Bompiani, anche se fa tanto – troppo – Twilight. E poi
queste mani... rose, mele, scatoline di Tiffany: ma datemi un
assegno, o un barattolone maxi di Nutella! Ultimi, Promessa di
sangue e il recente Il
libero mercato dell'amore. La
modella, identica, ha una gioia di vivere che contagia. Sto meditando
proprio ora di buttarmi da un ponte, tipo. Ha il sorriso di Lana Del
Rey. E si sa che Lana Del Rey non sorride mica. E' tutto. Ditemi la
vostra in un commentino, se vi va. Abbraccio, M.