Agosto è quasi giunto alla fine. In realtà stiamo ancora cercando di organizzare qualche fine settimana via, lontano dai pensieri di tutti i giorni per goderci un po' di relax, e speriamo che il tempo sia clemente. Per ora tutto resta, così, sospeso, senza nulla di definito. Magari partiremo per un'altra avventura, come quella che ci ha condotto a zonzo tra le isole del lago Maggiore, oppure chissà...
In cucina poi aleggia una strana sensazione, un misto di esigenza di piatti più elaborati e una lieve voglia (e bisogno esistenziale) di accendere il forno, anche se solo per pochi istanti. Anche solo per una quiche. Frugo nel mio archivio per proporvi una delle ultime idee realizzate per Lo Scoiattolo. Sì, lo so, ultimamente vi sto un po' assillando, ma ogni occasione è buona per provare un piatto buono, semplice e senza troppe pretese. Così è nata questa quiche con una farcitura che mi ha riportato al mio viaggio in Normandia di qualche anno fa, a Etretat per l'esattezza. Lì, ho assaggiato per la primissima volta un tortino di granchio che mi ha letteralmente lasciato senza parole. Qualcuno (mio marito, per esempio) direbbe "fortunatamente" perchè quel semplice piatto conteneva una quantità allucinante di aglio rosa. Ma solo io ricordo quanto fosse dannatamente buono! Un trito di aglio e prezzemolo arricchiva di profumi la tenera polpa di granchio. Ho così pensato: perchè non abbinarlo ai ravioloni ripieni di polpa di granchio e gamberetti e perchè non creare un croccante guscio di pasta brisée che racchiuda il tutto?
Ne è risultato un piatto strepitoso, perfetto anche da gustare freddo, anzi, se possibile, da "brava" quiche è ancora più buona il giorno seguente ed è, ovviamente, l'ideale per gli ultimi pic-nic in programma per la stagione. Per degli ottimi ravioli di pesce rigorosamente fatti in casa, inoltre, vi consiglio di dare una sbirciatina qui.