Magazine Cucina
Scherzo, oggi ci scambieremo gli auguri con tanti amici, tra loro c'è chi ha problemi di colesterolo, chi di iperglicemia, chi di trigliceridi oltre la soglia di tolleranza.
Ci saranno molto panettone, pandoro, altri dolci, antipastini stuzzicanti, salumi e formaggi, un brunch del tardo pomeriggio.
Per cui è bene che ci si possa concedere l'assaggio di molte cose senza però appesantire il conto calorico oltre misura.
La vera quiche alla lorenese è la celebre genitrice di tutte le torte salate, sarebbe farcita di sole uova, panna e pancetta. Deliziosa, squisita, ma quanti ingredienti 'assassini'!
Nella stessa Francia ne esistono numerose varianti regionali, quella alsaziana include cipolle soffritte, quella dei Vosgi il formaggio, oggi l'ho fatta seguendo la ricetta dell'amica Eveline di Strasbourg che ogni fine estate, all'Elba, ce ne prepara di sublimi, ma l'ho alleggerita aggiungendo un pugno di erbette e togliendo un po' di pancetta, di panna e di uova.
Fare la brisée è un attimo, se però non avete voglia o tempo utilizzate pure una base pronta.
-ricetta-
per la brisée:
250 g farina
125 g burro
1 tuorlo
sale
per il ripieno:
150 g pancetta affumicata
200 g emmental grattugiato
3 uova
200 ml panna fresca
sale, pepe, noce moscata
un pugno di erbette lessate e tritate
Preparo la pasta col robot, mentre riposa un pochino taglio la pancetta a filetti e la faccio sudare in un padellino, elimino il grasso che rilascia e la faccio saltare per renderla un po' croccantina.
In una boule rompo le uova, aggiungo il formaggio, un pizzico di noce moscata, sale, pepe macinato fresco e la panna. Sbatto bene il composto.
Stendo la pasta su un foglio di cartaforno, bucherello con la forchetta il fondo, metto le biglie di ceramica per fare peso e la faccio cuocere in bianco a 200° per 10'.
La ritiro dal forno, elimino i pesi e distribuisco sulla superficie la pancetta e le erbette tritate, quindi distribuisco sopra la densa crema.
Inforno a 210° per 30' sino a che la superficie sia ben dorata.
Data la succulenza del ripieno è meglio non mangiarla troppo calda, ideale è servirla a temperatura ambiente con delle bollicine italiane, un Prosecco o un metodo classico.
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