Stiamo diventando gente pigra, siamo talmente abituati ad avere a disposizione qualsiasi cosa che la possibilità di cimentarsi in qualcosa che non sia immediato ci sembra una fatica immane. Io a scacciare questo senso di fatica ce la metto tutta, e ci sono gesti ai quali mi piace dedicare un po’ del mio tempo: come il banale atto di sporcarmi le mani in un impasto, vedere gli ingredienti che si mischiano e si modellano sotto il gioco delle dita, sentirmi soddisfatta per aver creato una cosa fin dal passo zero. Provateci anche voi, ci vuole solo tanto così per passare dalla fatica alla soddisfazione.
Pasta brisée
:: Su un piano di lavoro si mettono 250g di farina con 1 cucchiaino di sale, nel mezzo si dispongono 125g di burro morbido a pezzetti e 1 tuorlo e si impasta, iniziando prima con burro e tuorlo e poi incorporando man mano la farina. Bisogna impastare il meno possibile e se necessario bagnarsi ogni tanto la punta delle dita con dell’acqua freddissima. Quando con l’impasto si riesce a formare una palla, la si avvolge nella pellicola trasparente e e la si mette in frigorifero. Deve riposare almeno 1 ora prima di essere usata (si conserva così anche per 1 settimana).
Quiche Lorraine
:: Si stende la pasta brisée e si fodera una tortiera ricoperta di carta da forno (io ho scelto di dividere la pasta in quattro porzioni per fare altrettante mini porzioni). Si mette sulla pasta uno strato di emmenthal a fette, si prosegue con uno strato di prosciutto cotto tagliato spesso, e si finisce con una crema fatta mischiando 3 uova e 1 confezione di panna. Si mette in forno preriscaldato a 180° a cuocere per 20 minuti, poi si abbassa la temperatura a 150° e si finisce di cuocere per altri 15 minuti – il ripieno deve essersi completamente rassodato.