Magazine Diario personale
Va bene! Per ora però abbiamo, in zone non certo definibili pariferiche, linee telefoniche e ADSL da terzo mondo. Come tutti sanno, le infrastrutture delle comunicazioni della rete telefonica sono in regime di monopolio assegnate a TELECOM/TIM. Il libero mercato è una delle tante chiacchiere propagandistiche propinate inutilmente dalla TV di Stato. Per dare la misura di come stiamo messi ricorrerò, come al solito, alla realtà oggettiva con cui il cittadino deve misurarsi ogni giorno e dove le chiacchiere stanno a zero. Ho una seconda casa dove ho telefono con linea fissa e ADSL. Giuntivi il 4 febbraio, giovedì, troviamo l'assenza totale sia della linea fissa sia dell'ADSL. Il 187 guasti (chiamato ovviamente con cellulari il cui campo sia Vodafone sia TIM sono deboli e variabili) risponde che la riparazione avverrà nelle 48 ore lavorative come da contratto. Il giorno 8 febbraio la casa risulta ancora isolata e, due persone anziane, con cellulari dai campi variabili, non possono permettersi il lusso di rimanere in casa senza una linea telefonica fissa funzionante. Dunque sono costretti ad abbandonare la casa: fortunatamente ne hanno un'altra. Rendo qui le spiegazioni date anche ai figli delle due persone anziane che, non tornando la linea, hanno chiamato il 187 per avere lumi dalle loro postazioni lontane dal luogo in essere. "Si è bruciata la "piastra". "Una piastra è una struttura dove oltre il numero interrotto afferiscono almeno altri 20 numeri. Non necessariamente quelli dei vicini di casa, che infatti hanno la linea, ma possono essere numeri di case a voi lontane." "Stanno lavorando anche di sabato mattina (giorno 6), ma la piastra appena montata si è bruciata ed ora anche un cavo. Speriamo di poter ridare la linea martedì 9 febbraio". Non so se la linea sia tornata il giorno 9, giacché siamo altrove causa codesto disservizio... Chiederò il rimborso come da contratto.. Però questi sono i potenti mezzi della comunicazione fornita presentemente ai cittadini in una importante cittadina del Lazio e non in uno sperduto paesino sugli Appennini.