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Quinto Ennio, nuove ricerche

Creato il 04 dicembre 2011 da Cultura Salentina

di Gianni Carluccio

Quinto Ennio, nuove ricerche

Quinto Ennio

Organizzata dall’A.N.E.B., Associazione Nazionale Educatori Benemeriti, presieduta dalla Prof.ssa Mirella Caporaletti e dalla Associazione Nazionale Carabinieri (Gruppo Benemerite), con il Patrocinio della Provincia di Lecce, Lunedì 5 Dicembre 2011, alle ore 18.00 si svolgerà presso la cinquecentesca Villa Fulgenzio della Monica, Sala della Pinacoteca Francescana, diretta da padre Antonio Febbraro, la relazione dal titolo “QUINTO ENNIO, nuove ricerche”, curata dall’Ing. Gianni Carluccio, che è anche Responsabile dell’Archivio Tito Schipa.

La presentazione sul Padre della letteratura latina, corredata da più di 400 immagini, proporrà una nuova affascinante immagine di Quinto Ennio, derivante dalle più recenti ricerche alle quali ha dato un notevole contributo l’Ing. Gianni Carluccio, grazie alla pubblicazione di un articolo dal titolo Quinto Ennio, padre della letteratura latina sulla prestigiosa Guida d’Italia, Lecce e Provincia del Touring Club Italiano (Milano, 2000) e grazie anche alla collaborazione con il Dott. Antonio Cassiano, direttore del Museo Archeologico Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, per la realizzazione del Parco Letterario intitolato a Ennio.

Nel corso della serata si vedranno immagini di Rudiae, la città messapica e poi romana, patria del Poeta latino, oggi situata nell’ambito del territorio comunale di Lecce, discutendone anche le controverse fonti. Seguiranno le immagini di un importante mosaico del III sec. d.C. ritrovato a Treviri (in Germania), contenente il nome e la raffigurazione del poeta salentino; di un famoso affresco di Raffaello contenente l’immagine di Ennio, presente nei Musei Vaticani; dei più antichi volumi con i frammenti dell’opera del Poeta latino, dal cinquecento fino ad una splendida edizione dell’opera enniana, stampata in Olanda nel 1707, contenente un mirabile disegno raffigurante Omero, Ennio e Apollo.

Seguiranno ancora un ritratto del noto incisore napoletano Raffello Morghen, pubblicato nel 1814, un’erma decapitato presente presso il Museo Nazionale delle Terme di Roma recante l’iscrizione “Q. Ennio” e poi alcune raffigurazioni ipotetiche di Ennio, dal ritratto rinvenuto nel 1780 nel Sepolcro degli Scipioni a Roma (oggi conservato presso i Musei Vaticani), fino al famoso ritratto in bronzo rinvenuto presso la Villa dei Papiri ad Ercolano, ritrovato durante gli scavi del 1750 – 1761.

Quest’opera ellenistico-romana del I sec. a.C., oggi conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, inizialmente riconosciuta come Seneca e finalmente, grazie agli studi dell’archeologa tedesca Helga von Heintze, attribuita al “nostro” Ennio, è stata definita uno dei più bei ritratti giuntici dall’antichità.

Simili immagini disegnate o dipinte o copie in marmo sono presenti in tutti i principali Musei del mondo, a partire dal Seicento: dal Metropolitan Museum di New York, che ospita un disegno del Rubens, al Getty Museum di Los Angeles, che addirittura imita nella sua struttura la stessa Villa dei Papiri di Ercolano; dal Louvre, che conserva dipinti e statue in marmo, al British Museum di Londra, dove Ennio compare al fianco di Omero; infine si segnalano altre copie presenti nella capitale, presso i Musei Capitolini ed il Museo Nazionale Romano (Palazzo Massimo).

Non mancheranno suggestive immagini ricostruttive della Villa dei Papiri di Ercolano dove, tra i 1826 “rotoli” ritrovati, sono stati riconosciuti alcuni frammenti dell’opera di Ennio. Inoltre è importante sottolineare come gli scavatori borbonici, guidati dall’Ingegnere Weber, ritrovarono la biblioteca greca ma non quella latina, che di certo si trova ancora sepolta nella Villa; là dentro si potrebbero trovare copia dei manoscritti di Ennio, che noi conosciamo attraverso gli amanuensi medioevali.

La rassegna si conclude con le pubblicazioni più recenti ed i luoghi che a Lecce e nel Salento ricordano Quinto Ennio.

Ing. Gianni Carluccio *
(* 0832-314979, 338-7039323, http://www.giannicarluccio.it )

QUINTO ENNIO, PADRE DELLA LETTERATURA LATINA
di Gianni Carluccio *

Nel 239 a.C., a poco meno di 30 anni dalla conquista romana del Salento, nasce nella messàpica “Rudiae”, in territorio fortemente ellenizzato, quello che diventerà il primo ‘poeta’ latino Quinto Ennio. Dopo aver partecipato alla spedizione romana in Sardegna, nel corso della seconda guerra punica, giunge a Roma al seguito di Catone il Censore, che ne apprezza le doti di patriota e poeta. Perfetto conoscitore del greco, dell’osco e del latino, Ennio – che diceva di avere “tre cuori” e di essere la reincarnazione di Omero – comincia a comporre nella sua casa sull’Aventino tragedie, commedie e i 18 libri dei celebri «Annales», primo poema in esametri sulla Storia di Roma. Grazie all’amicizia di uomini illustri ottiene il diritto di cittadinanza romana, assumendo il prenome Quinto: «Nos sumus Romani, qui fuimus ante Rudini» dirà in un celebre verso degli «Annales», citato da Cicerone, suo grande estimatore. E proprio il padre delle «Catilinarie» ricorda anche l’epitaffio che a Roma si leggeva sotto la statua del poeta nel sepolcro degli Scipioni, dove viene seppellito alla sua morte (169 a.C.): «Guardate o cittadini, del vecchio Ennio il sembiante: questi cantò le grandi gesta dei vostri padri. Nessuno mi onori di lacrime, nè la mia morte compianga. Perché? Vivo vado volando sulle bocche degli uomini».

* Pubblicato in: Lecce e Provincia, Guide d’Italia, Touring Club Italiano, Milano 2000, p. 54.


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