Quo usque tandem, Berlusconi

Creato il 12 maggio 2011 da Albino

Non so se avete letto o sentito, ma mentre il nostro premier e’ intento a raccontare barzellette, quello giapponese ha rinunciato al suo stipendio da primo ministro fino a quando la situazione a Fukushima non sara’ risolta. E’ un po’ come se Iervolino e Bassolino avessero rinunciato ai loro stipendi fino alla soluzione della crisi dei rifiuti di Napoli (e questa no, non e’ una barzelletta).

Inoltre, il governo giapponese si e’ impegnato a rivedere totalmente la propria strategia energetica, la quale – lo ricordiamo – prevedeva di portare il nucleare a coprire il 50% del fabbisogno del paese entro il 2030. Ora invece hanno cambiato rotta (e vorrei vedere): via il nucleare e massimo investimento nelle energie rinnovabili. Finalmente. Ricordiamolo: stiamo parlando dei giapponesi, gli stessi che dopo il terremoto hanno ricostruito un pezzo di autostrada in sei giorni. Questi nel giro di due giorni se ne sono gia’ venuti fuori con un piano alternativo al nucleare, che prevede la costruzione di centrali eoliche nelle ventosissime e semideserte coste a nord dell’Hokkaido, dove spira tanto vento da superare l’attuale produzione derivata dal nucleare. Ci voleva tanto?

Nel frattempo, a Bananaland che succede? Beh, a Bananaland il presidente del consiglio infuoca il dibattito politico con dichiarazioni azzeccatissime, quando afferma che i magistrati sono un cancro e che gli oppositori non si lavano. Ah, e poi avanti con la solita solfa della patrimoniale, questi nemici immaginari che bisogna sempre tirar fuori per buttarla in rissa. Ormai ricorda Wanna Marchi quando prevedeva il malocchio alle vecchiette per vendere rametti d’edera e sali magici.

Ma meglio di lui per una volta sono riusciti a fare altri suoi alleati, tipo il sempre pacato Bossi, che non sapendo che altro dire ha dato dello stronzo a Fini, oppure il grandissimo La Russa, il quale ha scambiato il parlamento col concorso di Miss Italia, dichiarando che le parlamentari di sinistra sono dei cessi. Che tra l’altro se la bellezza fosse un requisito per la politica, lui sarebbe il primo a levare le tende.

…Dimentico qualcuno? Ah, la Moratti ieri mi pare abbia dato del ladro a Pisapia. Giusto, si. E dire che una volta ci si lamentava perche’ i politici parlavano troppo in “politichese”: Ora invece raccontano barzellette, inventano storielle, ma soprattutto si esprimono come vecchi da bar di paese (bestemmie comprese, apprezzamenti sulle donne compresi). Mi sa che era meglio prima.

E dire che io sarei di destra, in teoria. Ma come si fa a sopportare certa gente finta, di plastica, certo schifo populista, certo opportunismo becero, vuotezza di idee e pochezza di intenti, bassezza morale e ingordigia di casta? Cioè, la Santanché la prenderei a schiaffi io, figurarsi uno di sinistra.

Non so a voi, ma a me si spezza il cuore quando penso che siamo passati da “quo usque tandem abutere” a “Fini e’ uno stronzo”, e da “Cartago delenda est” alla barzelletta sulla Bindi.



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