Ogni tanto mi viene l’ansia. Arriva così inattesa, e mi toglie il respiro e mi fa venire voglia di urlare. Ed è in certi momenti che devo uscire di casa. Come se stare fuori risolvesse il casino che ho dentro.
Quando, come in questi giorni, sono a Bologna faccio lunghe passeggiate per il centro. In via de Toschi passo davanti ai fantasmi di negozi storici come Schiavio Stoppani, e in via Oberdan mi fermo davanti alla libreria di libri usati che un tempo ospitava Nannucci, mitico negozio di dischi dove commessi entusiasti lavoravano con passione. E mi sento una straniera in patria. O semplicemenete molto vecchia.
Non è che nelle altre città sia sia diverso. E che a Bologna la differenza sembra notarsi di più che negli altri posti. O forse sembra a me che ora piu' che mai la vedo dall'esterbo. Ma come dice Grazia Verasani nel suo stupendo Quo Vadis Baby?, "Bologna era un posto in cui succedevano un sacco di cose e tutto sembrava sempre funzionare." A che punto della storia il meccanismo si e inceppato?
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