Il 1º Gennaio 2016 regala al cinema italiano un incasso da record grazie a Checco Zalone.
Sembrava impossibile replicare il successo di "Sole a catinelle" (51.000.000 € incasso totale), ma se alla fine del primo weekend di proiezione siamo a ben 22.248.000 €, possiamo tranquillamente dire che "Quo vado?" ha già superato ogni aspettativa e ogni record precedente.
Checco Zalone e il regista Gennaro Nunziante sono la coppia d'oro del cinema italiano. Conquistano il pubblico con un'ironia pungente e ingenua allo stesso tempo, assolutamente made in Puglia.
Piccolo ripasso:
- "Cado dalla Nubi" (2009) Zalone sognava di diventare un cantante.
- "Che bella giornata" (2011) l'obiettivo era diventare carabiniere.
- "Sole a Catinelle" (2013) diventare ancora il venditore dell'anno, o meglio mantenere il lavoro.
- "Quo vado?" (2016) tenersi stretto il posto fisso e una vita di privilegi.
In pratica, andiamo matti per la saga di "Zalone cerca lavoro".
Con la situazione che c'è, Zalone e Nunziante possono andare avanti all'infinito. In Italia abbiamo ben 46 tipi di contratto di lavoro, sono pronti a raccontarceli tutti?
Oltre alla questione lavoro, in "Quo vado?" torna il classico confronto tra Nord e Sud. Stavolta fuori dai confini, tra l'Italia e il Nord Europa (nello specifico la Norvegia).
Ok, lo so cosa vi state chiedendo, perché alla fine in una commedia è questo quello che conta: fa ridere?! Sì. Finirete per raccontare ai vostri amici le scene del film come fossero barzellette.
Ristorante in Norvegia.
Checco: Quindi, fammi capire, tu sei venuto in Italia, hai assaggiato la nostra cucina, e poi hai pensato di aprire un ristorante italiano qui.
Ristoratore: Sì.
C.: E senti un po', come lo cucini questo spaghettino?
R.: Prendi acqua, metti pasta, accendi fuoco. Trenta minuti... muà!
C.: Io invece la facevo bollire... pensa che stronzo!
R.: Dopo volete altro?
C.: Sì, sì... un cacciavite e una scala.
E in un attimo Checco è fuori che smonta l'insegna "Ristorante italiano" gridando: "Non si scrive Italia invano, vichingo!!"
Questo sì che è difendere il made in Italy!!
Dovremmo andare all'estero armati di scala e cacciavite a smontare parecchie insegne. Se c'è una cosa che ho capito viaggiando per l'Europa è che il vero cibo italiano, fuori dall'Italia, non esiste!
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