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Quota 96: le tristi storie di docenti che temono di morire in cattedra

Creato il 22 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Quota 96: le tristi storie di docenti che temono di morire in cattedraGENOVA- “ E’ vero non fatichiamo certo quanto i minatori, ma a 60 anni altri sette anni di lavoro, per un insegnante, sono una vita intera” E’ così che esordisce C. B. A. un docente di Albenga che preferisce l’anonimato per non avere problemi con il Ministero. “ Pensavo di andare in pensione dal primo settembre 2012, avevo già in mano la busta con il calcolo della pensione. Pensavo così di potermi accingere ad occuparmi meglio dei tre anziani che seguo da anni e hanne sempre più bisogno di cure e che hanno 84, 86 e 96 anni. Invece la coppia Fornero- Monti mi ha stravolto la vita. Dovrò restare al lavoro altri sette anni. Una vera cattiveria, che si avvicina alla mania persecutoria, oltre ad essere una pura follia”. Il professor Mario Monti ha messo a punto una manovra per uscire dalla crisi e la vuol far pagare ai lavoratori e non a coloro che l’hanno causata. Si tratta di una vera barbarie. “ Sono un lavoratore dipendente nel settore pubblico come insegnante e faccio parte degli ormai famosi dannati perché nato nel 1952- dice Marco Riccitelli- Dovrò fare sette anni in più di lavoro prima di andare in pensione. Personalmente ero pronto anch’io per i sacrifici da condividere con gli italiani, in un momento di emergenza molto grave, ma il Governo non ha capito l’esagerazione di questo provvedimento che ci porterà all’esasperazione. Nel posto di lavoro bisogna avere prima di tutto serenità, ma dopo tanti anni, sapendo di aver raggiunto il capolinea in attesa di uscire, non si può accettare di avere di fronte una vita intera prima di andare a riposo. Dico una vita intera perché alla mia età di 60 anni si è già stanchi e pensare di farne altri 7 fuori dal programma che mi ero prefisso, con la quota 96, è come avere di fronte un’eternità”. I docenti di Quota 96 dopo avere vinto varie sentenze ora si stanno organizzando per far valere i propri diritti alla Corte Europea di Strasburgo e si stanno organizzando per chiedere anche i danni morali e materiali al Ministro Fornero. “ Siamo caduti in un incubo- dicono altri disperati- dal quale sembra non riusciamo più ad uscire. Ci vogliono far morie in cattedra così non dovranno neppure pagarci la pensione. Ora dubitamo persino che in Italia ci sia ancora uno stato di diritto”.

ADALBERTO GUZZINATI


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