Quotalìte
Dal latino medievale quota litis ‘quota della lite’.
Anche quòta lìte.
Sostantivo femminile [plurale quotelite].
(diritto) Patto, vietato dalla legge, tra il cliente e l’avvocato, per cui il primo promette come compenso della prestazione professionale una parte di ciò che è oggetto della contestazione, se vincerà la causa.
Una (parola) giapponese a Roma
Groggy ['grOgi]
Voce inglese; propriamente ‘ubriaco’, derivato di grog, bevanda alcolica.
Aggettivo invariabile.
1. Si dice di pugile che, stordito dai pugni ricevuti, non è più in grado di combattere e reagire.
2. (estensione) Di persona molto stanca, fisicamente mal ridotta e che non si regge più in piedi.
— Invio anche, se in ritardo, una considerazione su ungere = suonarle che mi era rimasta come bozza, indeciso se spedirla o no.
Anche in Liguria "ungere" può voler dire "dare botte", e suona, in ligure, <unze>, con la u italiana e la z pronunciata come la s di rosa.
Con una grafia (quasi) identica, ma con la u pronunciata stretta come nel francese rue, significa undici (non entro nella questione degli accenti da usare secondo i casi, perché esistono varie idee in proposito. Inoltre da "Lerici a Turbia" le pronunce cambiano).
Questa somiglianza ha originato un modo di dire, un gioco di parole "l’unze o va ciù che o dozze" (pronuncia: l’unze u va ciù che u duzze; la z come sopra) che può essere interpretato come: l’undici vale più del dodici, un nonsense, ma può anche essere letto come: (se proprio si deve fare a botte…) meglio ungere, cioè darle, che… . Cioè si finge di parlare di numeri mentre si dà un pratico consiglio di autodifesa. —
Per fortuna Michele ci ha inviato il suo contributo.
A carnevale quando qualcuno vi dirà deluso – Ma come, non ti sei travestito? – la risposta di prammatica è – Come no? Mi sono travestito da me stesso.