“Non perderemo più tempo in proteste che si sono rivelate poco efficaci se non inutili.
Accettiamo il consiglio del Sindaco Giulia Adamo e procederemo con una azione legale nei confronti dell’ex Ministro della pesca, Mario Catania, e dei componenti della speciale Commissione del Dipartimento Ministeriale della pesca che ha proceduto ad una distribuzione delle quote ingiusta e penalizzante. Al tempo stesso diffideremo l’attuale Ministro a procedere come il suo predecessore. Adesso dunque passiamo ai fatti, consapevoli come siamo che la legge farà giustizia”.
Così i tonnaroti marsalesi hanno deciso di agire contro le ingiustizie subite dopo avere, peraltro, ascoltato in un’apposita riunione, sia il Sindaco Giulia Adamo che l’Assessore Oreste Alagna e il presidente della Commissione Attività produttive di palazzo VII Aprile Michele De Maria; nonché l’avvocato Monica Alagna che sosterrà il Comune nell’azione contro i vertici ministeriali che hanno emesso il Decreto della pesca del tonno contravvenendo a precise direttive comunitarie.
“Da parte nostra ribadiamo il pieno appoggio alla marineria marsalese – sottolinea Giulia Adamo – e procederemo a sostegno dei pescatori. La situazione ha dell’inverosimile: mentre il Mar Mediterraneo è letteralmente invaso da tonni le nostre imbarcazioni non possono pescarlo perché, di fatto, hanno esaurito, in un solo giorno di attività, le loro esigue quote di pesca. Ciò a tutto vantaggio della marineria salernitana che attua la pesca al tonno con la circuizione (sistema altamente distruttivo) e che ha una quota pesca superiore di oltre 5 volte a quella lilybetana. Peraltro ciò sta causando gravi ripercussioni sulla salute dei siciliani perché quote abusive di tonno – non controllate dal punto di vista sanitario – sono state immesse illegalmente sul mercato causando allergie e malesseri. Noi non ci fermeremo – prosegue il Sindaco - e contiamo anche di coinvolgere nell’azione legale anche l’Assessorato Regionale alle attività produttive diretto da Dario Cartabellotta. Da parte mia, inoltre chiederò un incontro al presidente del Senato Piero Grasso e a quello della Camera Laura Boldrini perché venga fatta giustizia per la nostra marineria. Infine stiamo anche valutando come intervenire con l’Unione Europea”.
Intanto, secondo quanto emerso nella riunione, contro il decreto a firma dell’ex Ministro Catania si procederà verosimilmente per danno economico arrecato alla marineria marsalese, per danno ambientale visto che secondo quanto è emerso da una relazione del CNR la grande presenza di tonni non catturati sta distruggendo sardine ed alici e che ancora si stanno arrecando danni oggettivi alla salute perché molti abusivi smaltiscono i tonni catturati senza controlli veterinari causando gli spiacevoli ed incresciosi episodi che sono alla ribalta negli organi d’informazione in questi giorni.
Il famigerato decreto firmato dall’ex Ministro Catania, sulla quota assegnata all’Italia dall’unione Europea (1950 tonnellate) ha previsto l’assegnazione di 1451 tonnellate (74,5%) alla Circuizione; appena 265 (13,5%) al Palangaro; 165 alle Tonnare Fisse (8,4%); 40 alla pesca sportiva (2%) e una quota indivisa di 29,18 (1,6%).
A Marsala di pesca del Tonno vivono i marinai di una ventina d’imbarcazioni e tutto l’indotto che racchiude oltre 500 famiglie. Per loro si prospetta un altro anno all’insegna delle difficoltà finanziarie.