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Quotidiani italiani e digitale: la decrescita non felice

Creato il 21 ottobre 2015 da Pedroelrey

“Pun­tare sul digi­tale” è il man­tra della mag­gior parte degli edi­tori ita­liani, che met­tono la svi­luppo dell’online e dei pro­dotti digi­tali al cen­tro dei loro piani di cre­scita. Poi, molto spesso, le cose vano diver­sa­mente come di recente è acca­duto a Rcs  con i risul­tati reali ben distanti dagli obiet­tivi posti dal pro­prio docu­mento di svi­luppo. Le mag­giori testate ita­liane pub­bli­cano i dati sulla rea­der­ship online imman­ca­bil­mente con toni trion­fa­li­stici, tutti primi, tutti in cre­scita (noi su que­sto ci siamo per­messi di scher­zarci un po’ su).

Bene, ma se poi andiamo a vedere il numeri delle copie digi­tali ven­dute e degli abbo­nati (cioè quelli che con­cre­ta­mente pagano) le cose sono un po’ diverse. Il dato che emerge è pre­oc­cu­pante: negli ultimi sei mesi del 2015 – per la stra­grande parte dei mag­giori quo­ti­diani ita­liani – siamo di fronte a una vera e pro­pria decre­scita. No, non stiamo par­lando di cre­scita con­te­nuta o in fre­nata (dato che comun­que sarebbe pre­oc­cu­pante viste le pra­te­rie che ancora devono essere con­qui­state in que­sta pro­spet­tiva) ma di vera e pro­pria dimi­nu­zione del numero delle per­sone dispo­ste a pagare con­te­nuti dei mag­giori quo­ti­diani ita­liani. Vediamo nel dettaglio.

Ven­dita “digi­tal edi­tion”: i dati Ads

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Se guar­diamo la para­bola dise­gnata dai dati di ven­dita com­ples­sivi (sia quelli di tutte le testate moni­to­rate da Ads sia quelli delle “Top 15” le quin­dici mag­giori testate ita­liane per ven­dite) vediamo come la cre­scita sia molto decisa da gen­naio 2013 (488 mila copie com­ples­sive e 432 mila per le top15) fino a mag­gio 2014, poi la cre­scita pur in fre­nata giunge al suo picco mas­simo a feb­braio di quest’anno con oltre 522 mila copie com­ples­sive e 469 mila per le “top15”. Da qui, per la prima volta, le digi­tal edi­tion dimi­nui­scono e la para­bola comin­cia ine­so­ra­bil­mente a scen­dere toc­cando il minimo ad ago­sto 2015.

Fin qui i dati aggre­gati, ma anche guar­dando le sin­gole testate – il periodo preso in con­si­de­ra­zione va da gen­naio 2014 ad ago­sto 2015 e le testate sono Cor­sera, Gaz­zetta dello Sport, Repub­blica e La Stampa – la ten­denza è la mede­sima con numero delle digi­tal edi­tion in calo da feb­braio di quest’anno. Unica ecce­zione il Sole24Ore i cui dati sono rispetto agli altri total­mente “fuori scala” (per que­sto abbiamo fatto un gra­fico a se) e che meri­te­rebbe un’analisi ad hoc più approfondita.

Abbo­nati digi­tali: i dati dei bilanci

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Anche i dati sugli abbo­nati digi­tali for­niti dagli edi­tori (soli­ta­mente nei docu­menti di bilan­cio di fine anno e nella seme­strale) segnano una decre­scita. Aggre­gando i dati for­niti dal gruppo Espresso vediamo come sia il numero degli abbo­nati medi di Repub­blica (Repub­blica+ e Repub­blica Mobile) sia quelli com­ples­sivi di tutto il gruppo si evi­den­zia una fles­sione a giu­gno 2015 (l’ultimo dato dispo­ni­bile è nella seme­strale di quest’anno) con una varia­zione per­cen­tuale seme­stre su seme­stre in rapida discesa. [update 21/10/15 oggi il gruppo Espresso ha dif­fuso nota con prime cifre tri­me­strale di set­tem­bre: i dati con­fer­mano la fles­sione visto che per il gruppo gli abbo­nati medi scen­dono dai 100 mila di giu­gno ai 93 mila di settembre]

Lo stesso vale per Rcs che indica nei suoi docu­menti di bilan­cio il numero degli abbo­nati digi­tali aggre­gato per Cor­sera e Gaz­zetta dello Sport: il dato di giu­gno (145 mila abbo­nati) segna una fles­sione del 19% rispetto allo scorso dicem­bre e del 10,5% rispetto a giu­gno 2014.

[gra­zie a Gia­como Fusina per avermi for­nito il data­set con dati aggre­gati Ads]

Quo­ti­diani Ita­liani e abbo­nati digi­tale
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