Ho effettuato una elaborazione sulla presenza dei quotidiani italiani su Twitter elencando il numero di followers ed il numero di persone seguite, la quantità di tweet e la data dalla quale sono presenti su quello che è stato assorto al news network per eccellenza. Sono stati presi in considerazione i principali quotidiani nazionali, i dati sono aggiornati a ieri sera, dinamici e dunque variabili per definizione.
«La Repubblica» capeggia su tutti gli altri quotidiani sia per numero di followers che per quantità di tweets. Se la maggior parte dei direttori dei giornali hanno scoperto, o comunque aderito a, Twitter relativamente di recente, così non è per gli account ufficiali dei giornali che prevalentemente hanno una presenza sulla piattaforma dal 2009.
Non pare esistere una correlazione tra accessi alle edizioni online dei quotidiani e/o vendite in edicola e numero di followers come dimostrano le deludenti performance del «Messaggero» e «Libero» a cui fa da contrasto «Il Foglio» con un numero di followers straordinariamente positivo rispetto alla sua dimensione.
Se, come dimostrano nel complesso i tre quotidiani sportivi, lo sport tira sempre, appare davvero trascurata la posizione del «Messaggero» che, banalmente, in quanto quotidiano di Roma non dovrebbe avere difficoltà a coinvolgere più e meglio gli iscritti a Twitter. Da tralasciare allo stato attuale «Il Corriere della Sera» ed «Il Sole24Ore» che evidentemente hanno aperto solo di recente gli account ufficiali dopo aver veicolato per lungo tempo i loro messaggi con altri account.
Quotidiani Nazionali su Twitter Febbraio 2012
Tra i cosiddetti superblog la leadership è di Dagospia, sito a cavallo tra l’informazione e il gossip. Proporzionata alle dimensioni degli accessi online ed alla visibilità generale la presenza degli altri quotidiani all digital italiani che però, evidentemente, non sfruttano adeguatamente le potenzialità del mezzo.
E’ questa una caratteristica, una costante, che accomuna i quotidiani all digital a quelli che nascono dalla tradizione della carta. In entrambi i casi infatti non pare che allo stato attuale nessuno vada oltre la promozione dei propri contenuti.
Non vi sono domande nè risposte, non esiste interazione alcuna con i followers assorti a elenco da mailing list a cui spammare con insistenza contenuti di dubbia validità ed interesse per gli stessi. Che Twitter abbia un peso relativamente modesto nel nostro Paese non è scusante per modalità di questo tipo che al contrario potrebbero, dovrebbero, permettere di sfruttare meglio l’opportunità di testare modalità di comunicazione e di relazione con le persone iscritte, con i followers.
Superblog su Twitter Febbraio 2012