Con l’anno scolastico 2014/15 siamo arrivati alla quattordicesima edizione di “quotidiano in classe” che nel tempo ha raggiunto dimensioni colossali arrivando a toccare per l’anno in corso oltre due milioni di studenti e 45mila docenti.
Il valore dell’iniziativa resta, per usare un eufemismo, davvero dubbio. Lo dimostrano i dati della ricerca condotta dell’Osservatorio Permanente Giovani – Editori in collaborazione con GfK Eurisko i cui risultati sono perfettamente sintetizzati dai due grafici, estratti dalla precitata ricerca, sotto riportati.
Sancita, credo davvero, la futilità del progetto in termini di incisività su attenzione a giornali ed informazione da parte dei giovani, sorgono spontanee alcune domande. In particolare ci si chiede:
- L’enorme numero di copie distribuite nelle scuole viene conteggiata all’interno delle diffusioni delle testate coinvolte nell’operazione contribuendo a gonfiarne i numeri?
- La diffusione avviene gratuitamente o le copie sono cedute a titolo oneroso, vendute? Se vengono vendute i costi sono coperti dagli sponsor? [27 fondazioni d’origine bancaria]
- Se, secondo quanto dichiarato, la finalità è di fare educazione civica in maniera diversa, “così da aggiungere un ulteriore tassello alla costruzione di una propria opinione e soprattutto allo sviluppo dello spirito critico dei giovani”, perchè non sono comprese testate “di sinistra” [la Repubblica, Il Manifesto ed altri] ma esclusivamente quotidiani portatori di un’unica visione politica?
- L’Osservatorio Permanente Giovani – Editori fondato nel 2000 insieme a Cesare Romiti [allora presidente di RCS-Corriere della Sera] e Andrea Riffeser Monti [vice presidente e amministratore delegato del Gruppo Poligrafici Editoriale], in cui è subentrato nel 2002 il Gruppo Sole24Ore, ha un’organizzazione che garantisce davvero di “contribuire a fare dei giovani di oggi i cittadini di domani, cittadini informati, consapevoli, responsabili e liberi”?
Andrea Ceccherini e la sua organizzazione diffondono più copie che tutte le edicole messe assieme. È un fenomeno il cui impatto è tutt’altro che trascurabile a tutti i livelli della filiera.
Alla sua rielezione, con un nuovo mandato di 6 anni sino al 2019, l’Assemblea dei Soci dell’Osservatorio Permanente Giovani — Editori ha approvato all’unanimità anche il nuovo piano quinquennale di sviluppo, denominato “Spingersi oltre”. Abbiamo timore di aver capito in che senso.
Quotidiano in classe, cui prodest?