Dalla prima catilinaria il celeberrimo incipit ex abrupto di Cicerone
Cicerone pronucia una delle celebri catilinarie in senato
Così esordiva Marco Tullio Cicerone l’otto novembre del 63 a.C. davanti al Senato romano per denunciare la congiura di Lucio Sergio Catilina “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” ossia: “Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?”. E di seguito: “Quanto a lungo ancora codesto tuo furore si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà la tua sfrenata audacia?”.
Questo fu il celebre incipit ex abrubto che segnò la fine della carriera politica e della congiura anti-senatoriale di Catilina.
Catilina aveva quel giorno inviato dei sicari ad uccidere lo stesso Cicerone, ma il piano era fallito e veniva così denunciato davanti ai senatori con uno storico discorso che prese il nome di prima catilinaria.
L’espressione, anche celebre nella versione usque tandem, è rimasta nel linguaggio italiano colto per indicare, in modo elegante, che si sta oltrepassando il limite della sopportazione e per smascherare l’ipocrisia dell’interlocutore.