Ho riflettuto a lungo se fosse il caso o meno di fare un post dedicato a questa autrice sul mio blog. Ma poi mi sono detta, non avete forse apprezzato Joey W. Hill e Jaid Black, autrici anche loro di generi di nicchia e molto forti? Ma pur sempre brave scrittrici prima di tutto?
Perciò non merita anche R. Lee Smith lo stesso spazio e la possibilità di essere letta da più italiani, dal momento che, nonostante i suoi temi difficili, resta il fatto che comunque scrive bene e in modo accattivante?
E così eccomi qui a presentarvela.
Iniziamo col dire una cosa: R.LEE SMITH non è una scrittrice i cui libri sono per tutti, per molti potrebbero essere solo dei pugni allo stomaco. Perciò se la leggerete e l’odierete non datemene la colpa, io vi avevo avvertito. C’è solo un aggettivo per descrivere i suoi libri ed è disturbanti, sotto certi punti di vista, ma acchiappanti.
Perché? Be’, perchè i suoi libri parlano di cose di cui non ci piace parlare. Desideri nascosti, fantasie estreme, che non ammettiamo neanche a noi stessi. Mostra facce dell’amore spesso difficili da accettare. Non lesina sulla violenza, non lesina sul dipingere la cattiveria umana nel suo peggio….ma poi però attenua tutto ridandoci speranza con personaggi, buoni e coraggiosi e con storie d’amore positive seppure ai limiti….
E’ provocativa, ma non supera ogni limite. Naviga generi già ben conosciuti dal grande pubblico, con giusto un pizzico in più di fuori dalle righe.
E una volta che leggendo le sue opere si supera il primo tabù, il primo stadio di disturbo…si rimane acchiappati dalle sue idee e dalle sue storie. O almeno a me è successo così.
Cominciamo dal suo libro più canonico, e facile da leggere: COTTONWOOD.
Titolo: Cottonwood
Inedito in italiano
Trama: la trama del libro ricalca molto da vicino quella del film District nine, perciò se avete visto il film, avete già presente il background della trama. Gli alieni sono arrivati sulla Terra su una nave in avaria, noi li abbiamo accolti come profughi e rinchiusi in campi di contenimento.
Leggi per loro sono state fatte, ma mai applicate, poiché la realtà è che l’avidità umana e la paura del diverso ci spinge a sfruttare la loro tecnologia e il loro lavoro, senza dar loro nulla in cambio se non orrore e oppressione. Li abbiamo ridotti a dover nascondere le loro uova, a vivere in mezzo ai rifiuti che facciamo loro raccogliere….ma in mezzo a loro c’è chi ricorda ancora il pianeta da dove viene, ricorda molto bene il viaggio e sogna ancora di poter tornare a casa. Anno dopo anno, scambio dopo scambio sta raccogliendo i pezzi che gli occorrono e aspetta il momento giusto, che sa potrebbe non arrivare mai.
Ma inaspettatamente ciò che arriva sulla porta dell’alieno è una giovane donna, nuova impiegata della multinazionale che gestisce i campi e che prima di entrare nel sistema non ne immaginava l’orrore. Lei è ingenua, idealista, ma non così stupida come i suoi capi pensano, è sventata, questo sì, ma ha cuore, proprio come l’alieno che decide di aiutare. E insieme, contro ogni previsione, pur facendo tanti errori e pagandone le conseguenze, riusciranno in un impresa incredibile.
La mia opinione: Questo mio riassunto credo vi possa dare molto bene l’idea del libro, senza rivelarvi troppo. Vi lascio la sorpresa. Aggiungo solo che gli alieni sono insettoidi, sono bipedi, ma insettoidi, di umano non hanno nulla se non mente e sentimenti, perciò è difficile specie all’inizio per il lettore identificarsi con loro o accettare facilmente la storia d’amore presente nel libro. Alcune scene di sesso, seppur non troppo grafiche, sono presenti e ciò potrebbe disturbare, ma l’interiorità degli alieni è così umani, che la loro alienità esterna alla fine la si accetta facilmente. Meno facile è accettare la crudeltà umana. Ciò che la protagonista del libro dovrà subire è orribile…per fortuna la scrittrice glossa su molto, quasi tutto, e ci regala un lieto fine.. I personaggi sono tipici della Smith. Reali seppur alieni. Crudeli oltre ogni dire eppure realistici. Ma dove c’è il male c’è anche il bene e lei racconta questo miscuglio molto bene, aggiungendo anche una storia d’amore molto bella e idealistica, con un bambino adorabile di mezzo.
L’ho trovato un gran bel libro, che ti cattura e con forti temi al suo interno. E perciò lo consiglio. Se sapete leggere in inglese non fatevelo scappare.
E ora passiamo a un libro più problematico, ma che mi è piaciuto comunque molto: HEATH
Titolo: Heath
Inedito in italiano
Trama: Due alieni arrivano sulla terra. Il primo è un trafficante di schiavi e di droga, uno psicopatico sadico amante della violenza, ricercato dalle forze dell’ordine del suo pianeta. Il secondo è il poliziotto incaricato di acciuffarlo, figlio di un militare, con una rigida morale e sani principi, non ama la violenza, ma sa usarla se necessario. Il primo è in fuga e deciso a raccogliere più dopamina possibile sulla Terra, per sintetizzare una droga molto costosa che nel suo sistema stellare gli permetterà di potersi comprare una nuova e lussuosa astronave. Il suo metodo di raccolta? Uccidere senza pietà gli umani e staccargli una ghiandola dal cervello.
Il secondo è stato inviato a riacciuffare il fuggiasco totalmente impreparato e non sa come riuscirà a trovare la sua preda su un pianeta così grande.
Entrambi non sanno che sulla Terra le estati sono lunghe e calde e ciò è male, poiché la loro razza se la temperatura sale va in calore e un maschio in calore è molto pericoloso.
L’alieno cattivo non esita ad alleviare la tortura del calore, heath, stuprando di verse donne finchè non ne trova una abbastanza furba e coraggiosa da risultargli utile e da intrigarlo grazie ai suoi capelli viola e al suo bell’aspetto. Raven è una ragazza abituata a vivere per la strada, fa uso di droga, si prostituisce quando le serve e ha una morale piuttosto elastica, ma ciò che ha è soprattutto un forte istinto di sopravvivenza a qualunque costo. Tanto che a forza di stare con l’alieno e subirne le attenzioni non sempre piacevoli si ritroverà a volergli a modo suo un certo bene, e lui lo stesso. Anche se il loro è un rapporto malato e non certo salutare…contando anche che lasciano dietro di loro una scia di cadaveri.
Scia di cadaveri che aiuterà il poliziotto alieno a scovare il ricercato. Anche lui a causa del calore ha avuto problemi, ma lo ha aiutato una donna a cui lui si è rivolto in cerca di aiuto per la sua ricerca. Non l’ha costretta, i due sono diventati amici e il resto è venuto da sé. Qui il sesso è consensuale.
La mia opinione: In questo caso gli alieni sono umanoidi, uguali a noi, solo più alti, più forti, con unghie artigliate a mani e piedi, e denti un poco più affilati, ma non tantissimo. Perciò il sesso non disturba per il loro aspetto, disturba perché l’alieno cattivo violenta uccide e punisce le sue prede in modo barbaro. Eppure, alla fine del libro, molti, me compresa, si sono ritrovati a tifare per lui. Lo so che è sbagliato, ma viene spontaneo, un po’ perché il buono della situazione è noioso e un po’ perché l’autrice stessa pur dipingendolo così violento e psicopatico gli ha dato delle vulnerabilità che acchiappano. Si capisce che amava veramente il padre, violento sadico pure lui, e tiene alla donna umana che cattura, Raven. Il male supera di gran lunga il bene in lui eppure alla fine ti acchiappa.
Non aggiungo altro, per non rivelare troppo, ma anche qui l’autrice ci regala un lieto fine per tutti, sia buoni che cattivi.
In questo libro a disturbare è senza dubbio la quantità di violenza, spesso legata al sesso, presente. Veramente tanta. E anche psicologica. Ma alla fine comunque il libro prende, nonostante tutto.
E per terzo ecco un altro libro con alieni: The last hour of Gunn
Titolo: The last hour of Gunn
Inedito in italiano
Trama: L’autrice stessa dice nella sua postfazione che questo romanzo è il contraltare del libro Cottonwood. Là gli alieni venivano sulla Terra, qui sono gli umani ad arrivare su un pianeta alieno. La loro nave ha unn guasto e precipitano morendo quasi tutti. I pochi sopravvissuti devono cercare di cavarsela e le condizioni estreme in cui si trovano fanno uscire il loro lato peggiore. Solo una donna tra di loro ha il coraggio di ribellarsi alla maggioranza e andare controcorrente e cercare vie alternative al pensare comune del branco dove vige la legge del più forte o più furbo. E per questo viene punita più volte e pesantemente. Eppure lei continua con coraggio la sua ribellione e quando incontra un alieno finalmente ha la prova che gli umani possono farcela su quel pianeta, non sono soli, possono ricevere aiuto. Il branco non è altrettanto ottimista ma lei sola persiste nel cercare di comunicare con l’alieno, cosa non semplice, poiché gli alieni di quel pianeta sono religiosissimi e seguono regole rigidissime di casta legate alla loro religione. Hanno regole per ogni cosa e alcune volte sono molto violenti, pur sempre seguendo i dettami dei loro dei. La donna però persiste e l’alieno piano piano capirà che gli umani non sono animali, ma esseri senzienti e addirittura dotati di un interiorità come la loro. E questa strana coppia pur fra mille difficoltà e prove molto ardue e dolorose, arriverà addirittura a svelare il segreto dell’origine del pianeta di Gunn così come è ora. Una origine incredibile.
La mia opinione: come avrete notato sto andando in ordine di difficoltà e digeribilità, dal libro più facile di R. Lee Smith hai più disturbanti. Se in Cottonwood avevamo gli insetti alieni, qui gli alieni sono rettiliani, bipedi e quasi umanoidi, ma sempre lucertoloni rimangono, pur molto umanizzati. E questo può disturbare viste le molte scene di sesso, in molti casi non consensuale, presenti nel testo. La società del pianeta Gunn è molto violenta seppur molto religiosa, scopriremo poi alla fine il motivo con un grande colpo di scena. E la povera protagonista ne subisce di ogni genere sia dagli alieni che dagli umani. Veramente, ad un certo punto ho dovuto saltare un intero capitolo perché non lo reggevo. Dall’inizio fino alla fine del libro, questa poverina è vessata. Davvero troppo. C’è davvero molta violenza e molte cose sono raccontate nei dettagli, io ne avrei glissate parecchie, interi capitoli. In effetti è un libro molto lungo, ma diversi capitoli si potrebbero tagliare senza problemi, anzi, il libro ne gioverebbe. E gli umani poi sono raccontati come ricettacolo di ogni difetto, tranne la protagonista, sono così ciechi ottusi e cattivi. Non che manchino i cattivi fra gli alieni…..
Sono riuscita ad arrivare alla fine del libro solo saltando un capitolo, e grazie ai protagonisti del libro, che valgono comunque la lettura con la loro positività. Lei è coraggiosa e nonostante tutto ciò che sopporta va sempre avanti e lui cresce e cambia e matura veramente molto lungo il libro. Il loro avvicinamento, la difficoltà di comprensione, la crescita del loro rapporto, è veramente ben raccontata e verosimile, più che non la storia d’amore tra i protagonisti di Cottonwood, e molto dolce. Il loro amore è piacevole da leggere, ma dopo l’idillio segue una divisione talmente dolorosa….per fortuna l’autrice anche stavolta ci regala un lieto fine, altrimenti sarebbe stato veramente troppo. Sta poverina se lo merita davvero il lieto fine.
Quindi in soldoni il libro mi è piaciuto? Direi di sì, ma ne taglierei via diverse parti sinceramente e non so se consigliarlo. La storia e la trama in sé sono interessanti, la nascita della religione di Gunn è veramente una bella trovata come colpo di scena finale…ma la parte più violenta con le torture….non so è difficile da digerire. Vedete voi, se la trama vi intriga provate a leggerlo, a me non spiace averlo fatto e forse rileggerò alcuni brani, ma non credo lo rileggerò mai tutto.
Ed eccoci arrivati al più difficile dei libri di R. Lee Smith che ho letto: Olivia
Titolo: Olivia
Inedito in italiano
Trama: Nascosti da occhi umani, in profonde caverne sotto le montagne, vive un popolo alato. Non uomini uccello, no, nulla di così bello, ma bensì uomini pipistrello, muniti di spaventose corna e ricoperti di pelo. La loro è una società primitiva, ma hanno un loro linguaggio, una loro società, divisa in tribù. E una di queste tribù sta morendo a causa di una malattia che li ha decimati. Devono riprodursi e immettere sangue sano per poter sopravvivere e il capo prende la difficile decisione di rapire un gruppo di donne umane. Questa è la storia di Olivia, una di quelle donne rapite, che scoprì dentro di sé un istinto di sopravvivenza più forte di quello che avrebbe forse desiderato e imparò ad integrarsi con quella società che le aveva rubato tutto.
La mia opinione: Che dire. Partiamo col fatto che il mio riassunto non dice molto, è vero, ma ciò che non dico è bene immaginabile. La paura, il terrore, l’orrore, la prima violenza inspiegabile….I primi mesi di prigionia delle vittime sono terribili. L’autrice glissa su molto e rende tutto leggibile, ma è comunque dura. Piano piano la situazione migliora man mano che insieme ad Olivia il lettore viene a conoscenza dei motivi dei rapitori, scopre i loro problemi, la loro società, il loro conflitto interiore. Loro stessi hanno orrore di ciò che hanno fatto, ma che altre possibilità avevano? Non dico che tutto venga reso accettabile, questo no, ma quasi. Alcune umane si rivelano più cattive dei mostri…altri mostri sono proprio mostri e in tutto questo Olivia cerca di integrare umani e mostri, cerca di agire da pacere di creare un luogo in cui poter vivere tutti nel miglior modo possibile vista la situazione, ma è difficile, il mondo umano è la fuori, basterebbe così poco per tornarci…..Qui non siamo su un pianeta alieno e io almeno non sono riuscita ad accettare l’accettazione della situazione da parte della maggioranza delle donne, uno o due tentativi di fuga li avrei fatti prima di arrendermi….ma a parte questo, poi verso la metà del libro, l’autrice, che qui era inesperta, credo questo sia il suo primo libro, si perde per la tangente avviando un sacco di trame secondarie e dando molta importanza alla religione di questa tribù, e Olivia il cui punto di vista corrisponde con il lettore inizia da avere visioni, parlare con i loro Dei….tutto diventa confuso tra realtà e la sua psiche con gravi problemi…e così ho abbandonato il libro francamente. Già mi avevano dato fastidio altre cose prima, quella è stata la goccia e così ho lasciato perdere, mi sembrava il tutto perdesse coerenza con la prima parte del libro che invece era stata accettabile pur con tutti i suoi difetti. Per me è raro non finire un libro, ma a volte, raramente capita. Perciò direi che quest’ultimo non ve lo consiglio, ma se la trama vi incuriosisce, provatelo pure, magari voi riuscirete a completarlo.
Ultima nota. tutti i libri di cui sopra sono piuttosto lunghi, in termini di pagine, alcuni superano le 400 se non ricordo male, però scorrono veloci. R. Lee Smith ha pubblicato anche un altro romanzo THE SCHOOLMANCE che racconta di una scuola di magia demoniaca e dell’impresa di una giovane ragazza dotata di poteri psichici che ad ogni costo vuole portare fuori la sua migliore amica da lì.
E ha al suo attivo anche una serie di libri intitolata Lord of Arcadia, sul genere fantasy, con maghi, centauri, grifoni…. ma sempre col suo tocco, quindi piuttosto forte.
Visto che già dalla quarta di copertina questi libri mi sembravano particolarmente forti e problematici per ora non li ho letti, ma magari tra un poco proverò. Alcuni libri di R. Lee Smith mi sono piaciuti molto e odierei perdermi qualcosa di mio gusto, solo per paura di provare. Dopo averli letti potrò dire non mi sono piaciuti, ma se non li inizio nemmeno rimarrò col dubbio.
Infine, per concludere, l’autrice ha annunciato che fra poco uscirà un suo nuovo libro, stavolta con zombie come protagonisti che si intitola The land of beautiful dead. Io non amo gli zombie, ma sicuramente la Smith avrà creato qualcosa di molto innovativo dai soliti zombie e dalla solita storia, perciò anche quest’opera mi incuriosisce molto.
Bene, anche oggi vi ho presentato un sacco di libri, vi ho fatto conoscere un’autrice di nicchia non pubblicata in italiano e ora spetta a voi decidere se vorrete leggerla oppure no. A voi l’ardua decisione.