Prolèssi
Dal latino tardo prolìpsin, che è dal greco prólìpsis ‘anticipazione’, derivato di prolambánein ‘anticipare’, composto di pro- e lambánein ‘prendere’.
Anche prolèpsi.
Sostantivo.
1. (retorica) Figura consistente nel dare una risposta anticipata a una prevista obiezione: non mi negherete che alcuni di essi siano fra i più nobili sentimenti (Bacchelli).
Figura retorica consistente nel porre sullo stesso piano cronologico due azioni di cui l’una è in realtà conseguente all’altra: e infine riuscirono a domare le mansuete belve.
2. (linguistica) Nel discorso, anticipazione di uno o più elementi, spesso pronomi, che verranno ripresi successivamente: Codesto solo oggi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo (Montale).
In un testo narrativo, anticipazione di avvenimenti posteriori al tempo della narrazione. Contrario: analessi.
3. (filosofia) Nella logica degli epicurei e degli stoici, denominazione dei concetti generali che si formano da percezioni passate e sono anticipazioni di esperienze future.
Una (parola) giapponese a Roma
Tabula gratulatoria ['tabula gratula'tOria]
Locuzione latina; propriamente ‘tabella (tabula) di felicitazione (gratulatoria)’.
Locuzione sostantivale femminile invariabile.
Elenco di persone o enti che intendono onorare un individuo in occasioni particolari; di solito figura all’inizio di un volume pubblicato a tale scopo.
L’accento, questo sconosciuto
Si dice mulìebre, e non mulièbre.
Perle dai porci
"Sono motociclette che sono diventate di modissima anche in Italia."
Il presentatore del programma "Real TV" di Italia 1.
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake