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Raccontami una storia

Creato il 12 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Raccontami una storia.

Ho fatto tanta strada, ho camminato così a lungo che ho dimenticato. Dimenticato suoni e colori, volti e risate e pianti e i mille posti dove mi sono fermato. I miei vestiti sono impolverati, le mie scarpe logore e consumate. Sono lì, gettate in quell’angolo, dove non arriva la luce. Forse stanno sognando le gioie e i frutti di tutte queste fatiche. Io non posso, quasi mi sembra di essere sempre stato qui, stanco, immobile. Ho dimenticato, aiutami a riempire questo vuoto.

Raccontami una storia.

Raccontami di questo posto quando ancora non ero arrivato, quando sarò già andato via. Delle sue leggende e dei suoi eroi, delle sue bellezze commoventi di mura antiche e di piccole conchiglie in luoghi nascosti. Delle sue strade asfaltate di puttane invisibili, di croci di lamiera contorta e fiori di plastica. Raccontami di questa vita sospesa tra il mare e le montagne, tra il nuovo e l’antico, tra i partigiani e Predappio. Verità o bugie, come vuoi, a me non importa. Non guarderò a fondo e comunque poco si vede oltre il cerchio di questa lampada, forse solo gli occhi gialli di qualche antica fantasia che mi ha seguito lungo la strada. Ora non le voglio incontrare.

Raccontami una storia.

Raccontami di maghi e principesse e cavalieri. Delle poesie dei bambini e delle astronavi dei dotti. Di tutti i sogni che ti agitano il sangue. Di amori eterni come rocce scolpite dal vento e di amplessi rubati e rapidi come i nomi che già stai dimenticando. Raccontami di libri polverosi che nessuno apre mai e di risate rotolandosi nell’erba di primavera. Di tutte quelle favole e della loro morale, di tutti quegli incubi con i loro avvertimenti. Raccontami di te, di quella strada che hai fatto e che io non percorrerò mai, dei tuoi vestiti da viandante e della polvere che hai raccolto. E’ la mia stessa polvere ed è anche diversa, non si mescolano, come le strade non si fondono, ma forse si coloreranno a vicenda.

Raccontami una storia. Domani, forse domani non avrò dimenticato. Forse domani ti racconterò le mie.

Giorgio Arcari



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