Raccontare la crisi

Creato il 29 dicembre 2010 da Spaceoddity
Chissà che vista si godeva da lassù e chissà che freddo.
Ma sono scesi dai tetti quei ricercatori incapaci di raccontare la crisi di un sistema. Perché come fai a competere con un governo, ovvero con chi dispone i tagli, che può contare sulla predeterminata e coartata povertà delle persone? Come fai a spiegare alle persone, che capiscono solo di tagli e di nuove sfere del superfluo, che la ricerca è importante? Come fai, soprattutto, in seguito ai colpi bassi della continua lobotomizzazione a cui governi e accademie organizzate di politici e politicanti, quando va benissimo, disinteressati alla cultura ci costringono?
Come racconti la crisi culturale e spirituale di un paese a chi, come i bambini delle elementari del Veneto, mi pare, si vedranno regalare una Bibbia? Come racconti la necessità di superarti e di superare il marketing dei consensi facili a persone rinchiuse nel proprio individualismo della povertà e della conseguente afasia, stretti sempre più in circoli viziosi della propria ignoranza del mondo?
La vera povertà è di questo paese consiste nell'impossibilità di parlare di piani di lavoro, di lavoro serio e di apertura a ciò che potrà accadere, ai risultati che ne potranno venire fuori, all'irrompere del nuovo, in una parola di ricerca, di studio. E di farlo, in special modo, con persone imprigionate nella propria sopravvivenza, nelle proprie paure, nell'eutanasia di ogni attesa di realizzazione personale.

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