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Racconti d’inverno – Karen Blixen

Creato il 10 gennaio 2016 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

UNA STAGIONE DA LEGGERE Rubrica dedicata alle stagioni nei libri, perché ogni storia ha la sua stagione.

di Rossella Gaudenzi

INVERNO – Racconti d’inverno di Karen Blixen

Inauguriamo l’inverno letterario con Karen Blixen e i suoi Racconti d’inverno.

Racconti d'inverno
Charles Despard, lo scrittore, entrò in un piccolo caffè di Parigi e vi trovò un amico, un compatriota, che in tutta calma stava cenando a un tavolo accanto alla finestra. Sedutosi di fronte a lui, trasse un profondo sospiro di sollievo e ordinò un assenzio. Finché non glielo portarono e non lo ebbe assaggiato si limitò ad ascoltare attentamente, senza aprire bocca, le poche osservazioni banali del compagno.

Fuori nevicava. I passi della gente non producevano alcun suono sul sottile strato di neve che copriva il marciapiede; la terra era muta e morta. Ma l’aria era intensamente viva. Negli intervalli di tenebra tra un lampione e l’altro, la neve che cadeva non era altro, per i passanti, che un continuo,  gelido tocco cristallino sulle ciglia e sulla bocca. Ma intorno ai vetri delle splendenti lampade a gas essa non era più invisibile, e si rivelava in un turbine di piccole ali traslucide che sembravano danzare su e giù, un piccolo mondo bianco simile a un febbrile, silenzioso, fatato alveare. La Cattedrale di Notre-Dame baluginava alta e severa, uno scoglio impennato all’infinito nella notte cieca.

[da Un racconto consolatorio]

«Io sono una cantastorie e nient’altro che una cantastorie».
La raccolta Racconti d’inverno della danese Karen Blixen vide la luce nel 1942. Sette storie gotiche e La mia Africa avevano già reso celebre la scrittrice a livello internazionale e nel ’42 la Danimarca era sotto l’occupazione tedesca: il manoscritto fu consegnato all’ambasciata inglese a Stoccolma per essere inviato negli Stati Uniti. Alla fine della guerra si diffuse la notizia del gran successo dell’opera.
Attraverso undici racconti – Il giovanotto col garofano, Il campo del dolore, L’eroina, Il racconto del mozzo, Le perle, Gli invincibili padroni di schiavi, Il bambino che sognava, Alkmene, Il pesce, Peter e Rosa, Un racconto consolatorio – l’autrice mette in campo l’abilità nel tessere storie che vivono di interrogativi a Dio e alla natura, di ambientazioni (anche qui) gotiche, oniriche, avvolte di foschie, percorse da sussulti di inquietudine.

Karen Blixen (Karen Christentze Dinesen baronessa von Blixen-Finecke 1885-1962), danese, scrisse le sue opere prevalentemente in lingua inglese esordendo, quasi cinquantenne, nel 1934 con le Sette storie gotiche. Il suo capolavoro viene considerato La mia Africa (1937), ispirato alla terra amata dove visse a lungo. La maggior parte delle sue opere è pubblicata in Italia da Adelphi: Sette storie gotiche (1978), Ehrengard (1979), Racconti d’inverno (1980), Ultimi racconti (1982), Ombre sull’erba (1985), I vendicatori angelici (1985), Il matrimonio moderno (1986), Lettere dall’Africa 1914-1931 (1987), Carnevale e altri racconti postumi (1990).

Racconti d’inverno
Karen Blixen
Traduzione di Adriana Motti
Adelphi, 1980
pp. 319, € 18

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