Racconti dell’età dell’oro – la recensione di Sandro

Appuntamento classico con le vostre recensioni, e come vedete abbiamo spostato il buon Sandro al venerdì.
Oggi ci parla di Racconti dell’età dell’oro, di Hanno Hofer.
Se anche tu vuoi vedere le tue recensioni su questo blog devi fare semplicemente così.

Gli ultimi 15 anni di dittatura di Ceaucescu sono stati definiti dalla propaganda statale gli anni dell’età dell’oro. E si sono caratterizzati sia per l’assoluto contrasto con la realtà: cioè l’assoluta povertà; sia per le leggende metropolitane che circolavano in casa o in fila per il pane.

Sono quattro storie nella versione italiana (100 minuti) e sei nella versione originale (155 minuti) e raccontano delle leggende metropolitane che, in quanto tali, nascondono sempre un fondo di realtà e costituiscono, nelle dittature, una sorta di latente opposizione, di ironico dissenso.

Nella versione italiana troverete la visita degli attivisti più feroci ed ubbidienti del partito ad un villaggio prima del passaggio di Ceaucescu; la fotografia del Genio dei Carpazi e d’Estaing da ritoccare; un maiale erroneamente consegnato vivo da tagliare e un camionista che decide di aprire per la prima volta il suo furgone sigillato.

Ecco sono quattro storie surreali, comiche, bizzarre che fanno ridere ma anche riflettere: come il più cieco attivismo e la paura di ritorsioni in una dittatura facciano eseguire anche gli ordini più bizzarri, più assurdi che qualunque persona di buon senso non penserebbe minimamente e che proprio per questo appaiono allo spettatore come grotteschi. Anche il semplice timore può (come nell’episodio della foto da ritoccare) far compiere peripezie enormi.

Non racconto oltre, sarebbe come spiegare le barzellette, ma consiglio la visione del film a tutti, per il divertentissimo squarcio di vita che i registi ci offrono dell’età dell’oro.