Racconti di viaggi raccolti in carcere

Creato il 07 dicembre 2015 da Girolamo Monaco


Ho sempre sognato l'Italia. Ho chiesto sempre a mio padre di lasciarmi venire in Italia. Lui non voleva perchè diceva che molte persone muoiono in mare.
Per me ha risposto uno dei miei fratelli che ha detto a mio papà di
lasciarmi libero di realizzare quello che voglio. Ho chiamato la mia fidanzata al telefono e piangendo lei mi ha detto di non partire.
Ho cercato di convincerla che andavo in un paese bello dove posso migliorare la mia vita. Le ho detto che l'indomani sarei partito per 15 giorni. Lei mi ha detto di andare a salutarla prima di partire.
Quando ci siamo visti lei ha preso la mia mano e l'ha posta sopra la sua pancia. Piangeva e non diceva nulla.
Quando ero sulla barca sono riuscito a chiamare con un telefonino a mio padre e gli ho detto di pregare per me. Ho parlato anche con la mia fidanzata. Il comandante della nave era preoccupato e mi chiedeva con chi parlavo. Ho risposto che parlavo con mio papà perchè avevo paura che mi levasse il telefono. La mia ragazza ha pianto tantissimo, si chiama Neanaea'.

Voglio uscire da questo posto. Voglio andare in una comunità per imparare l'italiano e quando finisco voglio lavorare onestamente per aiutare la mia famiglia.

Questa è una parte minima della mia storia, il resto è immenso.

Mohammed (Egitto)