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"Racconti Fantastici dall'India"

Da Risveglioedizioni

Guerre nucleari, armi micidiali, velivoli incredibili che solcano il cielo, ma anche teoria della relatività, fusione dell'atomo, combinazione di leghe metalliche, conoscenze metallurgiche, questo è quanto contenuto nei testi indiani, quali il Mahabharata, il Samarangana Sutradara, il Ramayana, la Mahavira Chiarita. Il loro principale traduttore fu P. Chandra Roy, che nel 1884 terminò la traduzione del Mahabharata e scrisse nella prefazione, che "in questo libro vi sono molte cose che appariranno ridicole al lettore tipicamente inglese". In effetti la descrizione di aero-navi spaziali (Vimana), armi paralizzanti (mohanastra), di cannoni cilindrici (agneyastras), di carri celesti a due piani, con un contorno di razzi, proiettili e vari tipi di esplosivo, dovettero sembrare voli pindarici se raffrontati all'epoca, la seconda metà dell'800, in cui vennero rese note le prime traduzioni; un epoca in cui era ancora a divenire l'invenzione dell'aeroplano, dei gas nervini, dei razzi con equipaggio umano e persino delle bombe atomiche! A causa della mancanza (all'epoca di queste traduzioni) di conoscenze scientifiche e di un'adeguata terminologia, risultano essere ancora oggi prive di contaminazioni linguisti-che dai risvolti concettuali sconcertanti. Ad esempio, la scuola filosofica scientifica Vaisesika sviluppò e conservò la teoria che gli atomi erano in continuo movimento, come nel Mahabharata non si parla solo di usi, costumi, religione, del cosmo, di storie e leggende degli Dei, ma persino della descrizione di particolari macchine volanti, i Vimana (presenti anche in altri testi), sulle loro capacità tecniche di volo, i materiali di costruzione e persi-no sul tipo di propellente usato, il mercurio rosso; in altri passi è descritta addirittura una guerra atomica! "Un solo proiettile, carico di tutta la potenza dell'Universo. Una colonna incandescente di fuoco e fumo, lucente come diecimila soli, si levò in tutto il suo splendore [...] Era un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte, che ridusse in cenere l'intera razza dei Vrishnis e degli Andrakas [...] I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I loro capelli e le loro unghie caddero, il vasellame si ruppe senza causa apparente, e gli uccelli divennero bianchi. Nel giro di poche ore, tutti i cibi erano diventati infetti [...] per sfuggire a questo fuoco, i soldati si gettarono nei fiumi, per lavarsi e lavare i loro equipaggiamenti [...] Quella potente arma portò via masse di guerrieri, cavalli, elefanti e carri, come fossero foglie secche degli alberi [...] Grandi nuvole che si aprono l'una sopra l'altra come una serie di giganteschi parasoli [...] L'arma misurava tre cubiti e sei piedi [...] era rovinosa per tutte le creature viventi [...] le due armi si scontrarono in cielo. Allora la terra, con tutte le sue montagne, i mari e gli alberi prese a tremare, e tutte le creature viventi furono riscaldate dall'energia delle armi e gravemente danneggiate, i cieli avvamparono e i dieci punti dell'orizzonte si riempirono di fumo [...]" Certe regioni dell'Asia (ma anche altre parti del Mondo), presentano quelle che potremmo definire cicatrici atomiche, venutesi a creare millenni prima dell'avvento della nostra era nucleare, e la Siberia, l'Iraq, l'India stessa, ma anche zone come il Colorado, negli USA, sono dei veri e propri rebus dal punto di vista della ricerca scientifica. Nel 1947, in Iraq, durante degli scavi che riportarono alla luce antichi tracce di insediamenti che andavano dai resti della civiltà babilonese ed assira, a quelli molto più remoti di un'antica civiltà primitiva, risalente ad un periodo compreso tra il 6.000-7.000 a.C. (per finire a tracce di culture del Magdeliano di circa 16.000 anni fa), venne riportato alla luce un piano di cristallo fuso, simile a quel-lo che venne a crearsi nel deserto del New Mexico, dopo l'esplosione che diede inizio alla nostra era atomica. Sempre in India, l'antica e misteriosa città di Mohenjo-Daro, vero modello urbanistico per l'epoca, presenta alcune anomalie molto strane: la sua stessa distruzione fu improvvisa e, dal ritrovamento di alcuni oggetti vetrificati, pare che sia stata sottoposta ad un'ondata di calore pari a 1500° centigradi ed ad un subitaneo raffreddamento: proprio gli effetti che avrebbe una bomba atomica fatta scoppiare al suolo. Le antiche tradizioni di questi posti, narrano che divinità adirate con gli abitanti di queste città di-scesero dal cielo con i loro mezzi volanti, e, con armi terribili, portarono morte e distruzione attraverso una similitudine narrativa che ci riporta al mito biblico di Sodoma e Gomorra.

Autori: Ambra Guerrucci e Federico Bellini

Titolo: " Alla Conquista del Pianeta Terra"
Collana: Civiltà Extraterrestri - Libro I


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