Magazine Letteratura per Ragazzi
Oggi inauguriamo una nuova rubrica:
RACCONTI PERICOLOSI Ovvero considerazioni semiserie sulle storie che raccontiamo ai nostri figli, sui messaggi che contengono e sulla nostra consapevolezza di ciò che leggiamo loro
LA ZUPPA DI SASSOE’ notte. E’ inverno.Un vecchio lupo si avvicina al villaggio dove vivono gli animali.La gallina si spaventa: “Il lupo!”.“Non aver paura, gallina, sono vecchio e non ho più neanche un dente. Lasciami scaldare al tuo caminetto e permettimi di preparare la mia zuppa di sasso.”La gallina non sa cosa fare; certo non è tranquilla, ma è curiosa: non ha mai visto un lupo dal vero, lo conosce solo dalle storie...E le piacerebbe molto assaggiare una zuppa di sasso.Decide di aprire la porta”.Aprire la porta?Ma è da pazzi!Far entrare in casa propria il peggior pericolo che ci sia? L’incubo di tutte le notti, la minaccia della nostra serenità, la fonte della nostra paura.E per giunta di notte! Una notte d’inverno, fredda e buia, in cui non c’è in giro anima viva e tutti sono rintanati nelle loro case e i confini del mondo coincidono con i muri perimetrali della propria abitazione.Anche noi, come la gallina, abbiamo i nostri lupi.Coloro che percepiamo come una minaccia, per noi e per le nostre cose: per esempio zingari, albanesi, o semplicemente persone che ci paiono sospette, potenziali truffatori. Ma voi lo fareste entrare questo lupo?La gallina è incerta: ha paura ma è curiosa …Quante storie avrà sentito raccontare sui lupi e sulle loro malefatte. Quante galline conosce che sono finite sotto le zampe, per non dire sotto i denti, di un lupo.Ma ora dietro la porta c’è un lupo vero, QUEL LUPO. Per la prima volta.Ed è curiosa … vuole conoscere entrare in relazione diretta, vera. Vuole sapere se tutto ciò che ha imparato sui lupi è vero o è solo una discarica di pregiudizi.Cosa fare? Dare retta alla paura o la curiosità? Difendersi o accogliere? Proteggere o scommettere?Una zuppa di sasso.No questo non l’aveva mai sentito. Non parliamo di un Lupo cuoco che cucina zuppe e di sasso.E’ come una piccola breccia nel muro che permette alla luce di passare e diffondersi nella stanza.E’ un elemento nuovo che mette in crisi l’immagine stereotipata che ha del lupo.Un lupo cuoco…e se fosse buono? E se quello che dice fosse vero?Il lupo non insiste, non prega, non vuole convincere. Semplicemente tace e aspetta.Anche questo è diverso, non è da lupo standard.E se invece fosse tutto un trucco, una abile messa in scena per riuscire ad entrare e poi farsi un bel brodo di gallina?E se la sue sensazioni positive la stessero ingannando?I ragionamenti si fanno sempre più fitti, intricati, capillari. E’ un groviglio di pensieri da cui è difficile uscirne. E intanto il lupo tace e aspetta. E’ notte è inverno e lui aspetta.La mente è così, non decide mai. Analizza, valuta, soppesa, confronta, paragona, approfondisce, confuta, associa, deduce ma non arriva mai a decidere.E’ col cuore che si decide. La decisione è uno slancio irrazionale. La mente poi ci aiuta a dare un senso e una motivazione a ciò che abbiamo scelto.E così fa la gallina.Si fida delle sue sensazioni si affida al suo cuore, che le dice di aver fiducia nel prossimo accettando il rischio che ne consegue. E apre.Questa è una storia che leggerò sempre ai miei figli.