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Racconto di Capodanno 2015

Creato il 31 dicembre 2015 da Frafiori

Un altro anno, che personalmente ringrazio, se ne va e arriva un nuovo racconto di capodanno. Quest’anno lo dedico alle donne, e un po’ anche agli uomini abbastanza evoluti da amarle e rispettarle, le loro e quelle degli altri.
Enjoy e feliz año a tutti.

Il saggio e poderoso Kuan-Sek

Nel piccolo regno di Tho, nella regione di Whak, viveva da tempo immemorabile la famiglia Thon-Wan, il cui patriarca Kuan-Sek era ritenuto il fondatore del regno e suprema autorità politica e morale.

Fu nel mese di Annas proprio alle porte dell’Anno del Panda che l’anziano patriarca, ormai giunto vicino alla fine dei suoi giorni, decise di riunire nel suo modesto palazzo tutti i primogeniti maschi nati durante il suo lungo e pacifico regno. Per questo scopo emanò un editto che raggiungesse i quattro angoli di Tho. In pochi giorni, il cortile del palazzo si riempì di maschi giovani e meno giovani in attesa di conoscere il motivo della chiamata di Kuan-Sek.

Il patriarca attese tre giorni e tre notti prima di soddisfare la curiosità del popolo, per essere certo che anche gli abitanti delle terre più lontane avessero avuto il tempo di raggiungere il palazzo. Trascorse questo tempo seduto sulla sua poltrona a dondolo, dietro alla finestra che dava sulla piazza dove i primogeniti maschi crescevano in numero e insieme a loro il rumore delle stoviglie e delle discussioni che inevitabilmente nascono quando tanti uomini si trovano costretti in uno spazio comune.

Trascorsi tre giorni e tre notti, finalmente il saggio Kuan-Sek chiese alla sua adorata moglie di scostare il pesante drappo che copriva la finestra affinché potesse parlare ai convenuti e spiegare loro il motivo di quel singolare convegno. Non era mai accaduto, infatti, che nella sua lunga e rispettabile vita Kuan-Sek avesse dato un ordine, anche quando qualcuno accorreva a lui per sottoporgli un caso o un problema, egli si limitava a dare consigli e mai ordini. Va da sè che questo improvviso cambio nelle tradizioni avesse suscitato tanta attesa nel popolo e in particolare nei primogeniti maschi del regno che, vedendolo apparire, non riuscirono a contenere un urlo di gioia.

Kuan-Sek attese il silenzio, poi si alzò dalla sedia a dondolo e si avvicino alla finestra. “Benevenuti figli di Tho, vi ho riuniti qui perché il mio omologo oltremare, il rispettabile Erode di Galilea, mi ha chiesto di fargli il favore di uccidervi tutti.” All’udire queste parole, un brusio di terrore percorse la folla. “Ma non temete” aggiunse Kuan-Sek “non ho alcuna intenzione di farlo, come sapete nella mia vita non ho mai ucciso nessuno e non intendo cominciare oggi.” un sospiro di sollievo salì dalla piazza “Tuttavia non posso ignorare il motivo della richiesta di Erode e per questo vi ho chiesto di venire qui da ogni angolo del regno, per chiedervi io un favore. A causa di una di quelle strane storie che i nostri vicini chiamano profezie, Erode è convinto che un primogenito maschio finirà per fargli perdere il trono e quindi la sua ricchezza e il suo potere. Da allora egli vive nel terrore e questa condizione non è augurabile a nessun essere umano. Non è però questo che mi preoccupa, bensì la seconda parte della sua profezia, ovvero che questo primogenito fonderà un’altra religione.” Questa volta un “oh” di disperazione uscì dalle bocche di tutti i presenti. “Voi tutti sapete quanto siano pericolose le religioni e quanto sforzo abbiamo fatto nel nostro regno per mantenerle fuori dai nostri confini ed evitare che le nostre donne e i nostri figli dovessero vivere sotto i dettami di uomini scellerati che pretendono nascondersi dietro parole fantasiose e soggette a qualsiasi interpretazione. Vi chiedo quindi, nel tramonto dei miei giorni, di farmi un grande favore: tornate a casa, baciate le vostre mogli e sopra ogni cosa dite loro di prepararsi a governare al vostro posto. Sono convinto che l’unico modo di combattere la religione di oggi e quella che verrà, sia liberare voi qui presenti dal destino del potere e ho abbastanza fiducia in voi per credere che non sia necessario uccidervi per convincervi a lasciare il potere in mano delle vostre donne.”

Detto ciò il poderoso e saggio Kuan-Sek chiamo la moglie, si tolse il mantello, lo poggio sulle spalle della sposa e la fece sedere sulla sua sedia a dondolo. Vedendo ciò i primogeniti maschi di Tho divennero un massa feroce, attaccarono il palazzo e fecero a brandelli il saggio e poderoso Kuan-Sek, uccisero i suoi figli e stuprarono la moglie uno per volta prima di esporla in piazza appesa per i piedi.

In quel luogo oggi sorge la Basilica dei Primogeniti, luogo di culto di tutte le religioni dove si racconta una incredibile e fantasiosa storia di come i maschi primogeniti del luogo sfuggirono a Erode grazie all’intervento divino.

Nemmeno una lapide ricorda il saggio e poderoso Kuan-Sek, vittima della sua proverbiale lungimiranza, e la sua sventurata e amata moglie. Ben presto il regno di Tho cambiò anche nome, per volere del Sinodo dei Primogeniti diventò la terra di Theos.


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