Magazine Diario personale
Partenza da Milano-Malpensa alle 06.30 del mattino, passaggio da Amsterdam e arrivo alle 14.30 all'Havana. Volo perfetto. All'arrivo tantissimi taxi a disposione con tariffa fissa di 25 CUC, che sono ca. 25 franchi (20 Euro), che ti portano dove tu vuoi.
Per fortuna abbiamo già la casa particular riservata.
Ci era stato detto che all'aereoporto avrebbero controllato, sia che si avesse la casa particular già riservata, sia che si avesse la copertura di malattia (spese mediche, ospedaliere, e rimpatrio), ma ciò non é avvenuto.
10 minuti di “dogana” e poi eccoci già nel mondo di Cuba.
Andiamo in centro Havana (come viene chiamata), da Ivan Lopez Lomas e sua moglie, e ci troviamo benissimo. E' vero, é un po' rumoroso la notte, ma oramai stando in quella zona, non lo si può evitare, ma questa é la vera Cuba.
Traffico intenso di vecchie auto americane, che funzionando a petrolio, emanano una puzza piuttosto sgradevole. Loro sono abituati, noi che viviamo con le auto catalizzate, decisamente meno.
L'Havana é praticamente suddivisa in tre. L'Havana vecchia, l'Havana nuova e il centro Havana.
20 CUC per due a notte, e una bellissima colazione a 3 CUC a testa. La prima sera, vista anche la stanchezza del viaggio e del fuso orario, decidiamo di rimanere anche per cena.
Buona !! 7 CUC a testa. Facciamo cena assieme ad un italano e una francese, che il giorno seguente si spostano già verso altri lidi, noi invece decidiamo di rimanere all'Havana per due o tre giorni prima di spostarci.
Il primo giorno intero decidiamo di girarcelo “scialli” ed ecco che subito ci becchiamo la prima “fregatura”. Ci avevano detto che vista la mancanza di latte e/o sapone, saremmo stati subito bersaglio di richieste di questo genere, e cosi é stato, ma non pensavamo che ciò sarebbe stato usato come metodo di imbroglio, invece cosi é stato. 20 CUC per una dose mensile di latte in polvere.
Ci accorgiamno poi che la donna in questione, che fra l'altro parlava molto bene l'italiano, riporta il latte in polvere nel negozio e si fa ridare il danaro.
La prossima volta cercheremo di stare più attenti. !!
Visitiamo poi il museo della rivoluzione,......., molto bello, veramente affascinante. Notiamo però anche, che ci sono diversi altri monumenti, in uno stato di conservazione piuttosto scadente.
Dovrebbero essere il biglietto da visita per l'Havana, e invece vengono lasciati un po' andare, questa é la nostra impressione. Ci pare di capire che da quando Mosca ha mollato un po' Fidel Castro, le cose non vadano più cosi bene.
Comunque, possimao anche sbagliarci.
Passiamo dal Bodeguito del medio, punto di ritrovo molto famoso, oserei quasi definirlo “tappa obbligata” per chi va a all'Havana. Vorremmo bere qualcosa ma c'é troppa gente e ci allontaniamo.
Rientriamo alla casa particular verso le 17.30, piuttosto affaticati, anche dal gran caldo, quasi sempre superiore ai 30 gradi.
Il giorno seguente decidiamo di visitare la città col bus panoramico, ed é una soluzione che consiglio veramente a tutti. Comodamente seduti, prendendo il sole si visita, sia la città nuova, che quella vecchia (almeno in parte) sia il centro.
Sia per pranzo che per cena, scegliamo ristorantini piuttosto semplici, ed é molto simpatico, e per chi adora la musica caraibica, é il posto ideale. Durante tutto il pasto ti cantano diverse melodie, chiedendoti alla fine un contributo.
Il quarto giorno, al mattino alle 9.00, partiamo per Cienfuegos, dove abbiamo anche già riservato presso una casa particular. L'organizzazione funziona benissimo. Si informano l'una con l'altra, venendoti fra l'altro a prendere alla fermata del bus. Molto comodo.
3 ore di bus con Cubacan, e la schiena alla fine ne risente un po'.
La prossima volta faremo anche noi con Viazul.
Cienfuegos é una cittadina piuttosto tranquilla, e dopo il “casino” dell'Havana, ci vuole un po' di calma. La cittadina, nella parte turistica é bella pulita e la piazza José Martì é veramente bella.
E' sempre molto caldo, e visitare diventa piuttosto pesantino, ma ce la facciamo, grazie anche un n risposino pomeridiano di un paio d'orette.
Riscontriamo cmq un numero abbastanza elevato di persone con problemi mentali, addirittura una donna all'incirca di mezza età, in tutta traquillità, in pieno mezzogiorno, con la gente che mangia al bordo ella piazza, urina nel mezzo della stessa, pulendosi in tutta traquillità. Più tardi altri ragazzini “down”, ci seguono chiedendo caramelle e dolciumi vari. C'é cmq una strana sensazione.
La sera ci beviamo un bel Mojitos in un bar della piazza, dove conosciamo una coppia di italiani, molto simpatici, che come noi girano, zaino in spalla l'isola, loro però rimangono tre settimane e non due come noi, vanno anche fino a Santiago, scelta che poi non facciamo visto il numero di giorni di permanenza. Diverrebbe troppo stressante.
Il giorno seguente andiamo a piedi a Punta Gorda, molto bello.
Rimaniamo a Cienfuegos due giorni, e la seconda sera, per cambiare tipo di alimentazione, decidiamo di andare a mangiare in un ristorante cinese,........, che fregata, se passate per Cienfuegos non andateci nel modo più assoluto. La cucina cinese qui non sanno nemmeno che cosa é. Quella creola , purché limitata, é decisamente molto meglio
Partiamo poi per per Trinidad, stavolta in una vecchia e sgangherata auto americana del 1955.
E' cmq un'esperienza affascinante, non fosse altro per il fatto che possiamo scambiarci opinioni di vita (CUBA), con l'autista, che ha una gran voglia di parlare, come tutti fra l'altro a Cuba.
Trinidad é il posto più bello che abbia visitato a Cuba, sotto tutti gli aspetti.
E' una piccola cittadina, che anche nel suo lato più selvaggio, é cmq ancora abbastanza vivibile, non come Havana, o Cienfuegos o Matanzas, di cui parlerò più avanti.
Lo sporco é ancora sopportabile, la gente non ti soffoca con continue domande, i taxisti ti lasciano abbastanza tranquillo, e la sera nei ristornati sei trattato con riguardo.
Quì c'é la casa della musica, abbinata ad una bellissima scalinata, dove alle sera ti puoi sedere ad scoltare musica, assieme a molta gente proveniente da tutto il mondo, e molto vengono proprio a Trinidad per iscribversi a scuole di salsa, o samba, o quant'altro.
L'ambiente qui é veramente speciale. Rilassate, ma nello stesso tempo carico di energia caraibica, fatta di balli e canti in continuazione.
Si possono visitare diverse cose interessanti come l'archivio municipale della storia, il convento di San Francesco di Assisi, la chiesa romanica, piazza Sant Ana, la torre accanto a Plaza Mayor, che ti da una bellissima vista su tutta la cittadina, senza dimenticare che a 20 di autobus c'é una spiaggia stupenda (playa Ancon) con un mare limpidissimo dove riincontriamo la coppia di italiani, incontrata due giorni prima a Cienfuegos.
Girare a piedi per Trinidad é molto affascinante, proprio perché non molto grande, anzi, e subito all'infuori della parte turistica, ci si trova nella periferia. Svolti un'angolo di una strada, e dal ordinato e pulito (pulito per modo di dire!!) per il turista, subito ti trovi nello sporco e nel reale (povertà). La periferia però, se anche piuttosto concia, grazie al fatto che vi é un limitato numero di persone e di auto che vi girano all'interno, é ugualmente piacevole da visitare. A me personalmente é piaciuta molto.
Anche qui, come avevamo già notato all'Havana e a Cienfuegfos, la gente vive con la porta di casa aperta, e tutti si salutano fra di loro molto cordialmente, una cosa che qui da noi, nel mondo moderno, purtroppo é scomparsa da tempo.
Si può vedere anche all'interno della scuole.
Gli arredamenti interni delle case sono molto spesso eleganti, malgrado l'estreno dell'abitazione possa apparire piuttosto decadente.
Che strano mondo !!
Vi é poi la possibilità di fare un tour di ca. un giorno di tempo con un trenino dell'inzio '900, con tanto di locomotiva a vapore, molto simpatico.
Per mangiare poi c'é una bellissima scelta. Si mangia bene dappertutto, ma il Ristorante dove abbiamo trovato il miglior rapporto prezzo /prestazione, é il Rist. Sr. Juan, dietro al Terminal dei bus. Lo consiglio vivamente a tutti !!
Veramente buona la paella, ottima, come anche l'aragosta.
Per ciò che concerne il vino invece, in tutta Cuba, vi sono molti problemi per trovarne uno decente, e se lo si trova, ha dei prezzi proibitivi, quindi meglio bere la birra, o i loro cocktail con il rum
come ad esempio il mojito.
Nel corso di questa tappa abbiamo deciso di non mangiare nella casa particular, anche perché la proprietaria, carissima persona e molto disponibile, é però piuttosto “pesantina e appiccicosa”.
A proposito, anche qui il costo della camera nella casa particular é di 20 CUC per coppia.
Dopo 4 giorni di Trinidad, decidiamo di farci alcuni giorni di assoluto riposo, senza né visite, a cattedrali, o musei, o quant'altro, né camminate nei vari rioni della “povera gente”, che se pur molto affascinanti, sono cmq molto stancanti, quindi Varadero.
Trasferta questa volta, vista anche la distanza, con Viazul. Il tragitto é piuttosto lungo, visto che il bus fra 4 o 5 tappe a scaricare e caricare turisti, e passiamo anche dalla “famosa” Baia dei Porci, dove Castro nel '59, era riuscito a catturare 1'500 soldati americani, facendoli prigionieri, e scambiandoli poi col governo americano di allora contro altrettanti quintali di medicamenti per il suo popolo.
Vediamo anche km di campi di canna da zucchero, che ci conferma quanto questo alimento sia importante per il popolo cubano, altrettanto quanto il tabacco per la produzione di sigari.
All'arrivo a Varadero, ci accorgiamo subito che la casa particular che ci era stata segnalata, non é proprio sul mare come ci aspettavamo, ed é anche piuttosto rumorosa a causa di un motore di un'impianto di aria condizionata, che viaggia a tutto ritmo per tutta la notte, e quindi appena possibile (dopo 2 notti!) cambiamo, trovando con molto fortuna, una sistemazione con accesso diretto alla spiaggia.
I costi qui sono decisamente suepriore. Nella prima casa ci chiedono 35 CUC e nella seconda 40, ma la seconda i 40 li vale, mentre la prima forse un po' meno.
Ecco il riposo che sognavamo fare per alcuni giorni.
Il posto é bellissimo, ma questa non é Cuba! Varadero é una cittadina creata solo per il turismo, di vera Cuba qui non se ne trova assolutamente.
La spiaggia però é semplicemente bellissima, il colore del mare é come quello che vedi nelle cartolinened essendo un periodo relativamente tranquillo, ci si possono fare delle bellissime passeggiate con i piedi nell'acqua lungo tutta la spiaggia. Tutto veramente molto riposante.
Anche quando decidiamo di farci due passi serali per vedere un po' di mercatini vari, tutto l'ambiente é più tranquillo che altrove. Quì l'economia gira, la gente sta bene, tutti hanno la loro casetta, l'auto, la televisione con vari canali, possono fare compere, se non proprio come i turisti, ma cmq le possono fare, e tutto é molto più pulito che altrove.
A proposito di canali TV, nella altre città, alla TV si possono vedere tre soli canali, e tutti e tre canali statali dove il regime al potere ti fa vedere solo quello che vuole.
Quando questo mi era stato detto non ci volevo credere, ma ora che l'ho visto con i miei occhi, non posso fare altro che confermarlo.
Se sia all'Havana, come a Cienfuego, e come a Trinidad, spesso si doveva stare attenti dove mettere i piedi a causa delle buche nei marciapiedi o sul fondo stradale, e ai vari bisognini dei nostri amici cani, qui a Varadero questo non succede in nessu modo.
Non ci sono cani randagi, non si vede povertà, se non qualche caso singolo isolato, ma questo accade dappertutto, senza necessariamente doversi recare a Cuba.
Dopo 4 giorni siamo però po' stufi di questo far nulla, e decidiamo di spostarci, questa volta verso Matanzas, cittadina a ca. 35/40 km da Varadero, direzione Havana, e anche qui per farlo, visto la distanza piuttosto limitata, decidiamo di affidarci ad un Taxi “abusivo”, auto americana fine anni cinquanta.
In questa cittadina non é che per il turista ci sia molto da vedere e anche per ciò che concerne le spiaggie, non é che ci sia molto da frequentare.
In una giornata, dalle 10.00 alle 17.00, vedi praticamente tutto quando ci possa essere da vedere.
E' cmq una bella cittadina, dove la vita vera la si può toccare con mano.
La gente anche qui é molto gentile e disponibile, e se appena possono darti una mano lo fanno molto volentieri, se poi tu alle fine gli allunghi un qualche spicciolo te ne sono molto riconoscenti, e te lo fanno capire molto esplicitamente.
Purtroppo anche a Matanzas ci avrebbe fatto comodo avere con noi una qualche saponetta, o delle penne per i bambini che vanno a scuola.
Questa é una cosa molto importante per chiunque voglia andare a Cuba. Se ne ha la possibilità, prenda con se un po' di saponette, e delle penne biro, é tutto molto apprezzato.
L'ostello dove alloggiamo é semplicemente stupendo. Stile coloniale spagnolo del secolo 19esimo
con grande corte interna. Veramente bello.!!
Il giorno seguente, ritorno in quell dell'Havana, sempre con Viazul, per gli ultimi 2 giorni e mezzo delle nostre vacanze cubane.
Questa volta alloggiamo nella città vecchia, in una zona molto più tranquilla. Esci dalla camera e in un minuto sei in Plaza Vieja. Quando due settimane prima eravamo arrivati, per spostarci dal centro città , dove avevamo la camera, per andare nella città vecchia, ci si impiegava ca. 15 minuti, ora siamo già li. Il costo é di 30 CUC a notte per due, invece dei 20 pagati nell'altra.
In questi due giorni e mezzo che ci rimangono, decidiamo di visitare tutto ciò che avevamo tralasciato in occasione del nostro arrivo.
Piazza San Francesco d'Assisi, Plaza Vieja, la casa natale di José Martì, il convento di Santa Clara, l'antica chiesa (convento) di Nuestra Senora di Belen (molto bello!!), ecc, ecc...Ci accorgiamo anche che quando vogliamo fare delle compere nei magazzini di alimentari (un acqua o dei biscotti, ecc....), bisogna farlo solamente dove vi sono indicati i prezzi, altrimenti il costo della merce viene inventato sul momento, e si può stare certi che sarà molto più elevato del costo normale.
Bisogna poi diffidare anche da coloro che ti vogliono vendere i sigari a buon prezzo, dato che spesso e volentieri sono degli imbrogli. Acquistare solamente nei negozi specializzati.
Per cenare, questa volta seguiamo i consigli letti su questo sito, ed una sera decidiamo di andare a Los Nardos. Azzeccata !! Il posto é veramente molto particolare, ed effettivamente, anche se all'inzio non ci credavamo, per trovare un tavolo libero, occorre fare la coda. Se si va abbastanza presto però, questo lo si può evitare.
Si mangia veramente bene, anche se un po' più caro che altrove, ma qui ci può traquillamente stare.
Anche sulla Plaza Vieja si può mangiare molto bene, come anche in un piccolo ristorantino, molto semplice, in Calle San Ignacio, appena prima dell'incrocio con la Calle Obispo, la più frequentata dai turisti.
L'ultimo giorno, a ruota libera, ci addentriamo nei vicoli della “povertà”.
Quì nuovamente bisogna stare attenti dove si mettono i piedi, perché tra “bisognini” dei cani e buchi nella strada, il rischio di scivolare e/o cadere non é da sottovalutare. Vediamo anche un cane morto (blu!!). Sarà li da alcuni giorni, ma nessuno se ne occupa. Igiene, batteri,..!!!!!?????
In tarda mattinata, facendo un giro sul lungo mare, ci imbattiamo nel più bel e grande mercato dell'Havana, a noi totalmente sconosciuto fino ad un attimo prima. Peccato, perché ad averlo saputo prima, alcune ore da impiegare solamente per i regalini agli amici e parenti vari, ce le avremmo passate volentieri.
Ci trovi di tutto, dalle magliette, alle pitture, alle collanine varie, agli oggetti lavorati in legno, cappelli, cappellini, ecc.... Lo consigliamo vivamente, Si chiama Desamparados ed é sul mare vicino all'antica chiesa di San Francesco de Paula.
Ed eccoci ormai alla fine delle nostre vacanze, con l'ultimo viaggio in auto americana anni 50, fino all'aereoporto. Anche qui, se si sta un pochettino attenti, si può risparmiare qualcosa.
Un Taxi ufficiale chiede, dall'Havana all'aereoporto 25CUC, una di queste vecchie auto te ne chiede 15/18 di CUC.
All'aereoporto, prima paghiamo la tassa di imbarco di 25 CUC a persona e poi ci facciamo un'ora di colonna per passare da un'ufficio di controllo dove ti fanno anche la foto ricordo. Ci controllano di più ora, di quando siamo arrivati. La paura di fuga da parte di cittadini cubani é molto alta, e quindi i controlli, sono piuttosto radicali.
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