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Racconto: Il giorno dopo

Da Maurizio Lorenzi

Il giorno dopo

Racconto: Il giorno dopo
Finalmente si arrivò al dunque, calendario alla mano. Era la profetica scadenza e tutti bramavano l’accadimento di qualcosa.

Ed invece non accadde nulla.

Nulla di clamoroso agli occhi di chi si attendeva il famigerato spartiacque tra futuro e passato.

Successe solo che…

L’aria divenne respirabile e pulita.

I colori della natura tornarono vivi e autentici.

La volta del cielo si abbassò, azzurro da sembrare lo specchio del mare di giorno, una vetrina di rubini luccicanti di notte.

Tutti gli animali tornarono liberi. Si, liberi di procreare in base al loro istinto, correre e non scappare per guardarsi le spalle da un nemico a forma di uomo, ricevere cure e amore e non gesti finalizzati ad accrescere interessi precostituiti.

L’acqua si poté bere ovunque, pura e sgorgante.

L’uomo abbracciò il suo vicino di casa, di qualunque colore fosse poi si fece ammagliare dalla semplicità e perseguì la ricerca della sua vera essenza. Riscoprì il viaggio e discriminò di meno. Amò il diverso e si annoiò del conformismo. Rincorse il tempo, rispettandolo perché conscio della sua unicità.

Poi, un’esemplare umano, accese un fuoco, si riscaldò ad occhi chiusi e sospirò. Si sentì così felice che perse la cognizione spazio/temporale. Si scordò di cosa fosse un’automobile, un telefono cellulare, una carta di credito e un computer.

Quando riaprì gli occhi, decise di riscrivere il calendario. Da zero. Non sapendo da che data iniziare, concluse che avrebbe delegato la scelta al caso. Allora scese per strada e chiese ad un passante la sua età: “ho 22 anni, perché?” si sentì rispondere.

Domandò poi ad un altro passante quanti fossero gli apostoli, perché non sapeva cos’altro chiedergli: “sono 12!” fu la risposta.

Poi chiese a un terzo passante quante fossero, secondo lui, le gocce di pioggia cadute nell’ora precedente in tutto il pianeta: “Come dice? Ma che vuole che ne sappia? Saranno… 2012!” buttò lì il basito interlocutore.

Annotò tutto e raggiunse la spiaggia. Accarezzò il bagnasciuga, inspirò profumo di mare e disegnò sulla sabbia i numeri annotati: 22-12-2012.

Poi, esausto ma insolitamente felice di aver concluso il suo lavoro, si sdraiò per riposare e farsi coccolare dalla luna.

E tutto iniziò a scorrere, con naturalezza…

      MaLo


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