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- Pubblicato Sunday, 14 April 2013 16:58
- Scritto da Roberta Canu
LA FIGURA INNOMINABILE
“Quindi, lei non riesce proprio a vederla?”
Erano sul primo gradino della grande scala che portava al secondo piano, dove avrebbero dovuto cambiare le imposte della camera da letto. Alfred era il proprietario e aveva chiesto aiuto al suo vicino, il vecchio Dawson.
“Cosa dovrei vedere di strano? Io vedo una scala imponente e nient’altro.”
Certo, gli mancavano quasi quattro gradi, aveva superato la soglia degli ottant’anni e l’anno precedente non era riuscito a vedere nemmeno un ladro che era entrato dalla finestra e gli era passato davanti al naso rubandogli cinquecento dollari. Poi si era scoperto essere un ragazzino di tredici anni che aveva un bisogno incredibile di quei pochi soldi, solo per rovinarsi la vita. Droga era la parola che gli frullava in quella tasta bacata da adolescente disastrato e incompreso dai genitori che se la spassavano allegramente invece di occuparsi di lui e del suo viziaccio che infatti, all’età di ventiquattro anni se lo portò via all’altro mondo, lasciando solo un mucchietto di cenere e debiti di gioco. Nient’altro. Facile andarsene via, lasciando allo stesso tempo un piede sulla terra, come a dire.. Io me ne vado ma lascio agli altri i miei problemi, così non vi scorderete più di me. I genitori, infatti non se n’erano mai dimenticati, ed erano morti d’infarto tre anni dopo la sua scomparsa, causa la forte delusione, i troppi debiti da pagare e i troppi pochi soldi a disposizione.
Ma quella era roba che apparteneva al passato, e non pesava quasi più. Adesso, il presente era quella scala che li avrebbe portati su, nella camera in cui si sarebbero dovuti sorbire il duro lavoraccio.[continua a leggere scaricando il racconto in formato ePub o pdf]
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