Il suono della campanella sancì la fine di quella giornata. Un fuggi fuggi generale salutò il nuovo supplente che l'indomani avrebbe iniziato alla prima ora, poi seconda, un buco alla terza e per chiudere le ultime due ore. La lontananza dalla scuola l'avrebbe costretto a partite molto presto, ma finalmente non gli dispiaceva percorrere tanti chilometri poichè aveva l'impressione di aver trovato un ambiente familiare e accogliente di quelli che cercava da tempo.Non conosceva ancora i colleghi, ma quelli con cui aveva scambiato qualche battuta si erano messi a disposizione e anzi gli avevano suggerito qualche dritta soprattutto per alcuni ragazzi piuttosto vivaci con cui doveva avere un atteggiamento più controllato.
L'indomani arrivò velocemente e il nuovo docente si presentò in classe puntuale e pronto a quella giornata. I ragazzi avevano anch'essi avvertito che di quella persona ci si poteva fidare: loro hanno sensibilità ed un intuito pazzesco!Timidi o estroversi danno tutto quando sentono di potersi fidare!Il docente diventa un modello, un punto di riferimento, una presenza certe volte autoritaria, certe volte dolce e gratificante. Già all'appello il supplente scambiò qualche battuta con i nuovi alunni cercando di rendersi simpatico, poi la lezione. Due lunghe ore di storia: prima ripetizione, poi verifica e infine un nuovo paragrafo da assimilare. L'attenzione era massima, ma in quella classe sembrava essere passato un funerale.- Forza ragazzi, ci siete o avete lasciato le vostre lingue a casa?- si interruppe l'insegnante.Una fragorosa risata e poi Giuseppe dell'ultimo banco rispose:- lei sembra una brava persona... ma quanto parla!... tutti ancora a ridere.