Questa è la storia di una sciagurata avventura.
Siamo a metà del 1800 e c'è un uomo che ha un'ossessione: trovare il "passaggio a nord-ovest". Essere il primo ad attraversare, in nave, quel tratto di Artico che unisce l'Atlantico al Pacifico. Quell'uomo è Lord John Franklin, ufficiale della Marina britannica ed esperto esploratore.
Nella primavera del 1845, Lord Franklin e centoventotto uomini di equipaggio salpano dal porto inglese di Greenhithe. Nessuno di loro tornerà indietro.
Intrappolati tra i ghiacci in un luogo lontano dal mondo, uno alla volta trovano la morte.
È un racconto a ritroso, quello che state per leggere, immaginato attraverso gli occhi della donna - si chiamava Jane Griffin - che qualche anno più tardi darà il via alle ricerche della spedizione scomparsa.
Stavamo navigando verso casa, finalmente. La notte era profonda ma dolce, e tiepida, e io mi sono addormentata cullata dal dondolìo dell’amaca.
Ho fatto un sogno, e mi è sembrato così vero! Così vero…
Ho sognato di Lord Franklin, e dei suoi cento marinai, salpati una mattina di maggio verso nord, per trovare quel passaggio a nordovest che gli levava il sonno.
Li ho visti immersi in un bianco assoluto, accecante, irreale. Il bianco dei ghiacci. Tutto è ghiaccio, ovunque. Il mare è ghiaccio, le montagne sono ghiaccio. Ghiaccio che schianta le navi, che inghiotte i corpi, che congela gli occhi e il cuore.
Eppure è tutto splendidamente candido. Tutto così puro.
Affondava, il mio Franklin, aggrappato alla sua nave svellata, annegavano i marinai, senza un grido, nel silenzio di ghiaccio.
E come angeli, tra la bianca nebbia, ecco piccoli uomini vestiti di pelli scivolare con le loro canoe, padroni di quell’inferno bianco.
Lo stesso inferno che sto guardando ora, dalla prua di questa nuova nave. I miei marinai tremano di gelido terrore, ma non parlano. Sanno che ho speso diecimila sterline per essere qui, e a loro va bene così.
Vedo i soffi delle balene nella Baia di Baffin. Respiro aria che gela l’anima.
Penso a mio marito, il capitano esploratore, alla sua ossessione per questo inferno di ghiaccio. Non lo riporterò a casa, non più, non saprò mai qual è stato il suo destino.
Ma ti capisco, sai, mio amato Lord Franklin. È un inferno bellissimo.
Lord Franklin scritto da Rossana Girotto