Raciti, Speziale al 14 bis e la difesa attacca: “Il mio assistito ha sempre
avuto un comportamento rispettoso nei confronti delle Forze dell’Ordine”.
Il Coisp: “Dirlo di uno condannato per l’omicidio di un Poliziotto
è drammaticamente ridicolo!”
“Dire che abbia sempre avuto un comportamento rispettoso verso le Forze dell’Ordine un condannato per l’omicidio di un Poliziotto è certamente una cosa che ha del ridicolo. Drammaticamente ridicolo, purtroppo. E noi non possiamo che sottolineare l’ovvio di fronte al caso di una persona che si insiste a tutti i costi a voler far passare per vittima, mentre in una casa di Catania ci sono una vedova e orfani relegati nel dolore e vita per le sue ‘eroiche gesta’. Quand’è che il buon senso imporrà il silenzio a
certe persone, ci chiediamo?”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, reagisce così, indignato più che mai, alle nuove notizie che riguardano Antonino Speziale, uno dei due ultrà del Catania condannati per l’omicidio preterintenzionale dell’Ispettore Capo di Polizia Filippo Raciti rimasto ucciso durante gli scontri avvenuti in occasione del derby di calcio col Palermo, il 2 febbraio
del 2007, allo stadio Massimino. Come riportato dalla stampa, Speziale, che sta scontando una condanna definitiva a 8 anni di reclusione (dopo tutti i gradi di giudizio gli è stata inoltre negata la revisione del processo), è stato sottoposto dal Dap al regime di 14 bis, carcere ristretto, e trasferito dal carcere di Agrigento al Pagliarelli di Palermo. Il provvedimento, come ricostruisce la stampa siciliana, farebbe seguito a insulti ed atteggiamenti sprezzanti che Speziale avrebbe avuto con Agenti
Penitenziari nei giorni seguenti all’apparizione in diretta Tv dall’Olimpico di Roma, per la finale di Coppa Italia, di “Genny ‘a carogna”, che indossava la maglietta “Speziale libero”. Il provvedimento di regime di 14 bis è stato confermato dal legale di Speziale, l’avvocato Giuseppe Lipera, che sempre secondo i media, avrebbe commentato: “Sto scrivendo al Ministro della Giustizia per protestare contro questo provvedimento ingiusto e prevaricatore, e presenterò ricorso alla Corte d’appello di Palermo:
il mio assistito ha sempre avuto un comportamento rispettoso nei confronti delle Forze dell’Ordine”.
“Noi – aggiunge Maccari – comprendiamo bene la necessità dell’avvocato Lipera di tener fede al proprio mandato di difensore di Speziale. Ma, ci scuserà la franchezza, siamo certi che il legale dovrebbe trovare argomenti un po’ meno offensivi dell’intelligenza altrui, nonché meno indifferenti al rispetto dovuto ai familiari del collega Raciti, smettendola di voler far passare a tutti i costi, ad ogni occasione, e con ogni pretesto, il suo assistito per uno che si è trovato per sbaglio, povera vittima indifesa, in mezzo alla consueta guerriglia urbana che accompagna le partite di calcio e che è costata la vita ad uno di quegli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che Speziale ama, stima e rispetta tanto. In mancanza di tali reali argomenti, siamo ancora più certi, il silenzio sarebbe davvero la miglior cosa”