Radere al suolo l’Ilva, ricoprire l’area con pannelli fotovoltaici, ridistribuire la produzione in eccesso di energia elettrica così venduta a tutti gli operai, costruire un museo dedicato all’Ilva, ridistribuire tutti i proventi delle azioni del museo alle famiglie degli operai.
Se credete che gli operai pugliesi ci mettano troppo tempo chiamate i loro colleghi cinesi, abituati a costruire autostrade in un paio di mesi, così riparte l’Italia. E se non ripartiamo così…mi ricordo ancora dell’ultima visita del Papa a Lecce, prima della quale per ricostruire cinquecento metri di SS16 all’altezza di Cavallino ci vollero sei mesi; venni a sapere che in Cina, in soli sei mesi, era stata costruita un’autostrada di non ricordo quante centinaia di chilometri.
Ecco, Radere al suolo l’Ilva, ricoprire l’area con pannelli fotovoltaici e impianti di riciclaggio differenziato dei rifiuti, farne la centrale per la produzione di energia pulita più grande d’Europa, roba da farci venire in visita i bambini con le scolaresche, da tutta Europa. Pannelli fotovoltaici, energia elettrica pulita su un’area grande quanto tutta l’Ilva, e l’energia che viene prodotta in eccesso viene venduta, e ogni mese spedire agli ex-operai, ora addetti alla manutenzione del mega impianto fotovoltaico, uno stipendio generoso.
Radere al suolo l’Ilva, e al suo posto…