La risposta di Romano Dell’Aquila fa il paio con quella di Milanesio. Se quest’ultimo rivelava la sua natura arrogante di vecchio politico, con la dichiarazione: che palle, in risposta alle critiche mosse al suo ruolo di amministratore unico dell’Università valdostana, Dell’Aquila rivela il vuoto assoluto di qualsiasi argomentazione. Si rifà allo stereotipo che vuole gli antagonisti dediti al No a prescindere. Un giudizio obsoleto e appartenente a un’epoca che sa di preistoria. Infatti, i due signori sono preistoria, ma ancora non l’hanno capito! Non è vero che non vogliamo un ospedale nuovo! E’ vero il contrario: nuovo e dislocato fuori città: il referendum chiariva a fondo la proposta alternativa (a Dell’Aquila questo deve essere sfuggito). Non è vero che non vogliamo un nuovo aeroporto! Vogliamo un aeroporto turistico per il volo a vela, coerente con il paesaggio e la natura della nostra Valle (a Dell’Aquila questo deve essere sfuggito), quello commerciale lo abbiamo a 100 km, un buon servizio di navetta a chiamata risolve il trasporto senza sprechi e senza cattedrali nel deserto. Siamo per il ripristino della linea Aosta-Pré-Sain-Didier che potrebbe finalmente diventare una metropolitana capace di liberare la città dalle auto, altro che contrari allo sviluppo e alla modernizzazione! Contrari solo allo spreco di risorse per progetti inutili e costosissimi questo è vero. Siamo dei radical chic? Forse, ma non siamo dei pregiudicati: cos’è peggio? (A Dell’Aquila qualcosa deve essere sfuggito).