Dei radicali fa parte anche Massimo Teodori, sempre affaticato nelle sue inchieste sul “Vaticano rapace” e sempre altrettanto attento a non parlare mai del “sistema succhia-soldi radicale”, un partito che ha campato di denaro pubblico elargito alla sua radio senza concorsi né appalti, pur essendo da sempre contrario al finanziamento pubblico ai partiti. Men che mai si è sentita un’obiezione di Mario Staderini o Marco Cappato alla nuova iniziativa di Marco Pannella di sedurre perfino l’amato e condannato Silvio Berlusconi sperando di dare finalmente qualche visibilità ai suoi cari referendum, tra cui quello pro-cannabis e anti-8×1000 (“Più canne meno tasse” è la sintesi del duo Pannella-Berlusconi).
Nonostante lo 0.19% dei loro consensi, ha spiegato il loro ex-tesoriere Danilo Quinto, i Radicali sono riusciti ad approdare al Governo tramite Emma Bonino, la quale si è già fatta ampiamente notare per scarsa capacità di difesa dei diritti umani in pochi mesi di governo.
“Italia Oggi” informa comunque che “Radio Radicale” è in crisi, gli ascolti sono in netto calo, risultato «di un palinsesto sempre uguale a sé stesso da troppo tempo, e, più in generale, della crisi del movimento di Marco Pannella che ormai, anche nelle urne, raccoglie spiccioli di voti». Eppure il contributo pubblico rimane invariato da anni, anzi aumenta sempre più. Ci auguriamo che Massimo Teodori spieghi questo mistero nel suo prossimo best-seller.
La redazione