Magazine Cultura
Aprono i Radio Days che, sebbene stiano lavorando su dei pezzi nuovi (che promettono molto bene), propongono la solita scaletta del tour di "c'est la vie" con in aggiunta la cover di "Hanging on the telephone" in sostituzione di "Lost in the supermarket" dei Clash (meno male). Live set carico, preciso, divertente, ma canonico...non ho nulla da segnalare di nuovo se non confermare per la 42esima volta la bravura dei 4 ragazzi in nero. Dopo di loro tocca agli australiani che presentano in formazione il sosia di Ethan Hawke con una paresi facciale (copyright Paco Days), il sosia di John Lennon (dedicato a tutti quelli che pensano che sia impossibile trovare un sosia di McCartney che sappia suonare bene), una bassista che fonde dentro di sè lo spirito di Dee Dee e Johnny Ramone, una tastierista tanto carina quanto inutile (relegata dietro agli ampli, succube di un'acustica non proprio perfetta) ed infine un chitarrista che, con il suo stile chitarristico, ha il grande pregio di andare ad annullare la valenza universale del teorema del buongusto secondo il quale il pantalone a zampa di elefante fa cagare sempre e comunque (tale soggetto inoltre propone un'imitazione di Franz di Bam! che parla in inglese con accento bergamasco davvero perfetta). Insomma, la formazione l'abbiamo presentata...parliamo ora di cosa fanno. Un mix fra pop rock, pop punk, power pop e rock canonico (quest'ultima sicuramente la sfumatura più pallosa) suonato con una carica incredibile, salti, gambe larghe, coretti di Beatlesiana e Beach Boysiana memoria, melodie accattivanti...insomma, un ottima band che suona un pò troppo (50 minuti circa), e che come unico difetto (un grossissimo difetto) ha il fatto di accordarsi ad ogni singola canzone....dai...siamo seri...se lo fai stai proprio malissimo. A parte questo, promossi...peccato che, dati gli orari, suoneranno 3/4 di show davanti a 10 persone di cui 4 sono i Radio Days. Buona serata, ottime band, da rivedere l'organizzazione.....ma ricordiamo il coefficiente di sfiga.
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