Illuminazioni.
I compagni di Santa Croce, Ponte a Egola, Fucecchio, Empoli, San Miniato erano sottoposti al provvedimento di polizia della libertà vigilata. Nonostante questo confino domiciliare, si trovarono ad assolvere all'importante funzione di orientamento. La seconda guerra mondiale era già in corso e, dal giugno del 1941, l'aggressione nazi-fascista contro l'Unione Sovietica. I compagni avevano salda la fiducia che proveniva dalla convinzione che il popolo che aveva fatto la rivoluzione d'Ottobre e combatteva dalla parte della ragione, con la solidarietà dei lavoratori di tutto il mondo, non poteva essere e non sarebbe stato sconfitto. Nel gennaio del 1943 si giunse alla battaglia di Stalingrado. Ogni giorno i bollettini di guerra fascisti davano per scontata la occupazione di Stalingrado, ma la resistenza si prolungava e i bollettini avevano bisogno di far giri di parole per tenere alto il morale dei fascisti. Radio Mosca, pur ammettendo la difficoltà della situazione, continuava ad insistere che gli eserciti nazi-fascisti sarebbero stati sterminati. I compagni e gli antifascisti avvertivano che a Stalingrado si stava combattendo una battaglia decisiva per le sorti della guerra e di tutta l'umanità. Il 2 febbraio 1943, radio Mosca annunciò la vittoria di Stalingrado, la resa di trecentomila soldati, del generale Von Paulus e del suo Stato Maggiore. Cadde il mito dell'esercito nazista invincibile. (Ricordo da un racconto di Vasco).
I ROSSI ALFIERI
I militanti avete abbandonato
incoscienti allo sbaraglio
traditori falsi rivoluzionari
della classe operaia corruttori
senza più ideale e vincolo morale
la conquista del riscatto negate
e i caduti dall'aldilà vi maledicono
impazienti e infuriati v'aspettano.
Miserabili!
Inutili quei morti?
I credenti dispersi nel di qua
non più ciechi obbedienti serventi
rotto il vincolo della gerarchia
s'alzano alfieri germogli
rispunta la rossa bandiera
gli offesi non più disperati
ricompongono le formazioni ribelli.
-Renzo Mazzetti-
(17 settembre 2015)