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Radio3Mondo e la Turchia

Creato il 08 agosto 2011 da Istanbulavrupa

Radio3Mondo e la TurchiaNuovo post polemico: ma la colpa non è mia. Ho da poco scoperto un’interessante trasmissione sulla radio 3 della Rai, Radio3Mondo: che ogni mattina, con professionalità e grazie a interviste mirate, si occupa di politca internazionale – ovviamente, anche di Turchia.

La puntata di oggi, ad esempio era dedicata alla “Turchia post-generali“. La presentazione, però, era infarcita dei soliti cliché: “Ora la strada della Turchia sembra avere intrapreso la rotta dell’epoca “post-generali”. Un successo per Erdogan, che esce vincente da questo braccio di ferro, ma in molti ancora denunciano l’autoritarismo di un governo che si professa islamico-moderato“; ospite per via telefonica, purtroppo, la nostra kemal-leghista: che ha fatto dell’autoritarismo di Erdoğan un personale – e sconclusionato – cavallo di battaglia.

Debbo riconoscere che ha fatto una ricostruzione degli eventi precisa e accurata; ma quando è arrivato il momento dell’analisi, ha prodotto la solita tirata anti-Akp: “il pericolo che evidenziano tutti è che l’aumento dell’influenza del premier possa trasformarsi in strapotere”. Ma tutti chi, tutti i suoi amici? Nei fatti, in Turchia questa interpretazione della realtà è piuttosto marginale: ed è sposata in modo quasi esclusivo dalle opposizioni politiche e dalla galassia mediatica che vi gira intorno,non da studiosi e analisti indipendenti. Del resto, qualcuno di voi ha mai sentito parlare di “rischi autoritari” in uno qualsiasi dei paesi occidentali solo perché è il governo a nominare i vertici militari? Non è invece questa organizzazione istituzionale perfettamente in linea con gli standard democratici? E allora, di che strapotere Marta Ottaviani straparla?

Ho scritto alla redazione e ho chiesto di poter intervenire anche io: dopotutto, si tratta di servizio pubblico. Mi hanno risposto che mi terranno in considerazione per il futuro, magari qualcuno può aver voglia di inviare una mail e di raccomandare una mia partecipazione: così da poter contrastare anche nell’etere questa vergognosa disinformazione. Questo è l’indirizzo email: [email protected]



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