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radioSempre – fra megafoni e microfoni

Da Luca.sempre @lucasempre_

Come già anticipato nel post di dicembre, ho deciso d’inaugurare questo 2014 con una nuova rubrica.

Prima però una rapida e doverosa premessa.

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# In barba ai bloguru

The Amerikans: Ordinary People with Beautiful Stories


Un [blog]uru o [barba]guru? – from visualnews.com

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Leggendo gli articoli di secondosempre ti sarai accorto che amo le visioni laterali, non convenzionali, i percorsi poco battuti e originali. Se così non fosse, questo blog non sarebbe mai nato.

Del resto, basta dare un’occhiata a ciò che trovi qui dentro:

  • Articoli (decisamente) più lunghi della media degli articoli che ogni giorno affollano l’immensa blogosfera, con buona pace di tutti i bloguru (i maghi del fare blogging, tanto per capirci).
  • Atteggiamento sempre costruttivo e [pro]positivo, in contrasto con la tendenza che ormai da qualche anno spopola in rete (non solo sui blog ma anche sui social network), e cioè l’arte del “distruggere” anzichè del “costruire”, dove la polemica gratuita la fa spesso da padrone, lasciando spazio a tonnellate di livore, astio e a quell’umorismo da presa per il culo che a me ha sempre infastidito. Tonnellate di merda, tanto per sintetizzare.
  • Una naturale tendenza a non cavalcare l’onda del momento. Il blog infatti è nato proprio con l’idea di rispolverare grandi opere artistiche (dalla letteratura al cinema all’arte), alcune di queste dimenticate o il più delle volte sconosciute. Una specie di #blogretro, se proprio devo inventarmi un hashtag.
  • Una frequenza di pubblicazione davvero molto diluita. Il ritmo è più o meno quello di due post al mese, anche in questo caso con buona pace dei bloguru.

Perchè? Semplice: 

  • Non voglio che il blog diventi per me fonte di ansia o stress. 
  • Non voglio pubblicare “tanto per”, ma solo quando ho davvero qualcosa da dire, possibilmente in modo originale e intelligente. 
  • Non voglio compiacere nessuno. Tantomeno te, caro sempreLettore/Lettrice. Perdona la schiettezza.

Fatta questa premessa, ti dico grazie.

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# Grazie

Clap Clap


Clap Clap

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Ebbene sì. Mi sento di ringraziarti. Gli attestati di stima non fanno mai male, e devo dire che da quando l’esperimento di secondosempre è stato lanciato nella blogosfera questi attestati non sono mai mancati.

Alcuni mi chiedono di pubblicare con maggiore frequenza. Magari in futuro accadrà. Non so. Ritengo che scrivere contenuti curati richieda una quantità enorme di impegno e dedizione (lo sapevi già questo… vero?), cosa ancor più vera per chi – come il sottoscritto – tende ad essere sempre spietato con se stesso e soprattutto con quello che scrive.

Il tempo, per me, è come il whiskey per Jack Keruac.

È sempre troppo poco. O non è mai abbastanza.

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# Mumble Mumble

Mumble Mumble


Oltre le pippe mentali

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E così oggi sono qui a presentarti la nuova sezione di secondosempre. Sentivo infatti la necessità d’introdurre un’altra rubrica nel calendario editoriale del blog e, come avrai intuito, questa nuova rubrica ha a che fare con la radio.

Tutto è nato da alcune riflessioni condivise sui blog di Daniele Imperi e Cristiana Tumedei sul tema “cosa vuol dire fare blogging oggi, nel 2014″.

E così, a forza di mumble mumble, ho capito cos’è esattamente un blog. Almeno per me.

Te lo spiego meglio nella prossima sezione.

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# Un megafono intimo puntato sul mondo

Parlando di com’è cambiato il modo di fare blogging dagli inizi ad oggi, riporto qui un estratto dell’articolo di Daniele su Penna Blu

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I tempi puri del blogging.

Quando il blogger era davvero la persona e non il personaggio.

Quando scrivevi ciò che sentivi e non quello che ti suggeriva un sistema di statistiche.

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Ecco. Un blog per me è esattamente questo. Uno spazio personale. Un megafono intimo puntato sul mondo, l’amplificazione di una voce che il web raccoglie e diffonde.

Una voce, appunto. Perchè in fondo un blogger è uno scrittore, e io amo gli scrittori con uno stile personale, riconoscibile, unico, che non si limitano a raccontare i fatti o costruire una trama perfetta ma che ti portano nel loro mondo e non ti fanno più uscire.  

A proposito di voci, riporto qui un altro estratto, stavolta dal blog Parliamo Digitale di Cristiana.

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Sapete qual è la differenza fondamentale tra leggere e seguire un blog, secondo me?

Che nel primo caso vado in cerca di informazioni e mi rivolgo a spazi in cui sono certa ne troverò di attendibili.

Nel secondo, invece, scelgo di accordare la mia fiducia al suo autore.

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Sante parole.

Ho deciso quindi di creare una nuova rubrica – radioSempre – dove non mi divertirò a connettere fra loro musica, arte, letteratura e cinema (il cuore del blog resterà però sempre questo, non preoccuparti), ma farò altro. Darò voce a una voce.

Come?

Beh… prenderò un megafono/microfono e affronterò alcune questioni che mi stanno a cuore, magari rivolgendo uno sguardo più attento al contemporaneo, a quello che ci accade intorno. Una talk radio virtuale, diciamo così. I campi d’interesse resteranno più o meno sempre gli stessi – letteratura, cinema, arte, musica – anche se mi riservo di sconfinare in altri mondi. Chi lo sa.

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Megafono

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E poi, dulcis in fundo, alla fine di ogni radioArticolo manderò una canzone. Proprio come fanno le vere radio. Perchè altrimenti che radio è, no?

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# Dolly Bomba

Ti lascio con un video, a suo modo leggendario. Lo spezzone è tratto da un film culto degli Anni Settanta I guerrieri della notte. In questo video troverai:

      1. Un microfono.
      2. Un paio di labbra carnose.
      3. Una voce suadente.

Lei è Dolly Bomba. Come dice al microfono, ha un debole per i supermuscoli e odia i ragazzi dai coglioni molli. 

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Ecco, io amo questa donna. Per cui, se non hai niente in contrario, nei prossimi articoli di radioSempre mi rivolgerò a te proprio come fa Dolly Bomba. 

Intanto viva i supermuscoli.

E abbasso i coglioni molli.

Tag:Blog, Dolly Bomba, Fare Blogging, I Guerrieri della Notte, Megafono, Microfono, Radio


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