Tredici vittorie nel circuito Grande Slam, seconda imposizione agli US Open e ventiduesima vittoria stagionale: questi i numeri del successo di Rafael Nadal agli US Open 2013.
Nel catino di New York, la vittima sacrificale sull’altare della gloria del ventisettenne spagnolo è stato nientemeno che Novak Djokovic, il primo nel ranking. Mica poco!
Tornando ai numeri, 6-2, 3-6, 6-4, 6-1, sono i parziali conquistati da Rafa in poco più di tre ore di gioco. Una supremazia che in realtà in campo si è vista solo a tratti ma, nei momenti topici del match.
La partita, the clash of the titans se volete, è uno di quei classici eventi che ti fanno far pace con lo sport, che ti fanno dimenticare i complotti, le dicerie e le cattiverie proponendoti solamente agonismo e spettacolo. Rafa da spettacolo sin dai primi scambi e si porta subito avanti sorprendendo uno Djokovic piuttosto distratto, che poi però si riprende e comincia a macinare gioco fino a mettere all’angolo l’avversario.
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Il momento clou del match si raggiunge nel terzo set quando Nole sfiora lo 0-3. Sfiora, appunto. Un errore clamoroso, perché commesso dal numero uno del mondo, spiana la strada allo spagnolo che da quel momento in poi diventa una furia e costringe il serbo a commettere molti più errori di quanti siamo abituati a vedergliene fare e, poiché gli errori si pagano, il quarto match si trasforma in una carneficina per Nole.
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Nadal si impone dunque anche sul cemento americano vincendo la sfida tutta potenza e stile contro un altro asso della racchetta e timbra il suo personale record di 60 successi nel circuito ATP.
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