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Raffaele Pisani per il sociale – AIUTARE L’ANZIANO A COSTO ZERO SI PUO’

Creato il 04 ottobre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Tobia-e-Anna-con-il-capretto-RembrandtAiutare l’anziano senza rimetterci soldi si può. E’ una ricettafacile (richiede solo un piccolo sforzo da parte di tutti) ma che darebbe una “ricchezza” d’inestimabile valore a chi di anni ne ha un bel po’. I figli soprattutto dovrebbero prestare più attenzione alle fragilità che negli anni hanno a poco a poco sgretolato certe sicurezze, facendo del loro genitore una persona diversa non solo dal lato fisico ma soprattutto dal lato umano. Una persona che ora vive la vita da un punto di osservazione completamente diverso da prima, una persona che senza darlo a vedere comunque fa la conta del poco tempo che ancora gli rimane da vivere! E allora un sorriso in più, una parola affettuosa detta all’occorrenza possono aiutare a far vedere quanto di bello la vita può ancora dare. Oltretutto sarebbe bene non dimenticare che sono tante le persone avanti con gli anni, “laureate in cultura del risparmio, dei sacrifici e delle rinunzie” (“facoltà” ora eliminata da tutte le università) che permettono a figli e nipoti di vivere spesso in casa di proprietà e godere di quel poco di aiuto economico grazie alla pensione che, per modesta che sia, contribuisce a volte a sanare qualche bilancio familiare.  
   Un altro aiuto a costo zero può essere dato dalle amministrazioni pubbliche e private che potrebbero creare “corsie preferenziali” per il disbrigo dei vari obblighi burocratici quali certificati, chiarimenti agli sportelli, pagamenti ecc. Non parliamo poi dell’aiuto che può dare la sanità, dal medico di base all’ospedale, assicurando migliore assistenzaevitando anche quanto più possibile lo sballottamento da un nosocomio all’altro per i vari esami clinici. Sarebbe auspicabile un poco più di attenzione e umanità da parte di “certi” medici che, a dispetto dei tanti professionisti eccellenti, costretti spesso a lavorare in contesti molto difficili, senza per questo venir meno al giuramento d’ Ippocrate, pensano più a curare le loro “parcelle” che i decrepiti nonnini. L’esempio di San Giuseppe Moscati, che fece della sua professione un passaporto per la santità, potrebbe insegnare loro qualcosa! Anche le scuole e gli studenti potrebbero dare un aiuto destinando un poco di tempo per istruire all’uso del computer quegli anziani “che vogliono morire da vivi e non vivere da morti” e non sentirsi gli “analfabeti del terzo millennio”. Così come in ogni condominio si potrebbe riscoprire, in particolare per gli anziani, quel minimo di “cordiale disponibilità” che una volta “alloggiava” in quasi tutti i palazzi mentre oggi, pur abitando porta a porta, spesso è raro anche scambiarsi un semplice saluto!Anche Dario Franceschini, ministro dei beni culturali, potrebbe ripristinare per gli over75 l’ingresso quotidiano gratuito ai musei o perlomeno il biglietto ridotto perché non far pagaresolo la prima domenica del mese non aiuta gli anziani che non sempre (leggi acciacchi vari) possono usufruirne. Infine sarebbe oltremodo necessario non sottovalutare i disagi di tanti anziani soli, malati e poveri perché, quando alla vecchiaia si aggiunge la povertà, il vecchio è “due volte solo, due volte povero e due volte malato”!Insomma, tante sono le cose che si potrebbero fare per gli anziani, a cominciare da un minimo di tenerezza, pazienza, considerazione e pietas cristiana con la consapevolezza che ora dopo ora si affievolisce sempre di più la fiammella del tempo che gli resta da vivere.
Raffaele Pisani

appassionato di poesia e napoletano a Catania 


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